Sulla questione Stadio a Tor di Valle se ne stanno sentendo di tutti i colori. Ma fra tutte, a detta dell’As Roma e del gruppo Parnasi, almeno una cosa è sicura. Da alcuni giorni società e costruttore stanno utilizzando la leva giudiziaria. Scopo convincere il Campidoglio a confermare la costruzione dello stadio giallorosso.
LA MAXICAUSA
I cosiddetti “proponenti” del progetto agitano lo spettro di una maxicausa legale. In ballo una cifra che supera i 2 miliardi di euro. Questo, infatti, è il valore che potrebbe raggiungere l’iniziativa legale a cui stanno puntando la Eurnova (la società di Parnasi proprietaria delle aree) e la Stadio Tdv Spa (la società di James Pallotta che sarà proprietaria dell’impianto).
I CONTI DEI PROPONENTI
Questo almeno stando ai conti fatti dallo studio legale Tonucci. Studio che da tempo segue la società giallorossa e dal quale proviene il dg Mauro Baldissoni. Ma come si arriva a tale cifra? In parte anche da una stima fatta qualche mese fa dall’Avvocatura del Campidoglio. La quale ha considerato le spese già sostenute dai soggetti proponenti (intorno ai 60 milioni di euro). Oltre a una serie di variabili. I legali del Comune hanno calcolato che in caso di sconfitta in giudizio il salasso sarebbe 400 euro a cittadino. Dato che i romani sono 2 milioni e 800mila si arriva a 1,1 miliardi di euro. Inoltre tra i documenti dei legali di Eurnova e As Roma c’è di più. Uno studio dell’Università La Sapienza prevede che il progetto immobiliare di Tor di Valle porterebbe entrate a beneficio del Comune di 142 milioni di euro l’anno. Il tutto, per i 6 anni di durata dei lavori, arriva a una cifra di 852 milioni.
IL DUBBIO DEL CAMPIDOGLIO
Come riportato da IlGiornale.it sommando queste due cifre ci si avvicina molto ai 2 miliardi di euro. I legali dei soggetti proponenti vogliono contemplare inoltre il valore delle opere pubbliche che i privati dovrebbero sostenere per i vari adeguamenti. L’allargamento della via del Mare, la messa in sicurezza del fosso di Vallerano, il potenziamento della Roma-Lido e la realizzazione dello svincolo della Roma-Fiumicino costerebbero altri 200 milioni. Quindi i 2 miliardi verrebbero anche superati. Tutto dipenderà dalle decisioni della giunta Raggi. Sulla cui scelta però potrebbe pesare l’ombra di una causa. Causa che, seppur gonfiata dai proponenti, non può essere ignorata.