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Poli: “Vi spiego perché l’attacco laziale segna poco”

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Il suo nome è legato indissolubilmente al gol che salvò la Lazio in un torrido 5 luglio del 1987 nello spareggio contro il Campobasso. In quegli anni di sofferenze e forte emozioni, Fabio Poli ha vissuto molte sfide contro il Pescara, prossimo avversario della Lazio in campionato. L’ala della Lazio del -9 è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, per commentare il momento biancazzurro e parlare del match di domenica prossima.

INTER LAZIO

 “La Lazio ha meritato nettamente la qualificazione, non credo ci siano state discussioni sul risultato finale. Per qualità del gioco e per occasioni la partita è stata tutta biancazzurra, l’Inter ha deluso perché arrivava invece da una striscia positiva. Perdere una partita come quella contro il Chievo, con un solo tiro in porta subito, poteva far male, invece la reazione è stata superlativa e in questo c’è anche il merito di un giovane brillante allenatore come Simone Inzaghi.”

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ATTACCO STERILE

“Credo che i giocatori della Lazio non siano veri e propri bomber, fatta eccezione per Immobile che per il grande movimento prodotto in campo può ritrovarsi stanco e poco lucido al momento della conclusione. Djordjevic manca di queste caratteristiche e in generale in Serie A ci sono pochi veri e propri killer di area di rigore. La Lazio ha la qualità per creare tante occasioni e prima o poi i gol arrivano, anche se manca la freddezza specifica sotto porta.”

GRUPPO COESO

“Il gruppo dei miei tempi era una storia a se, era molto particolare, c’erano giocatori che potevano fare scelte diverse andando a guadagnare anche di più e invece si è deciso tutti insieme di restare per fare qualcosa di importante con la maglia della Lazio. Il gruppo di oggi mi sembra eccellente, Simone Inzaghi sta facendo un grande lavoro di coesione e mi sembra che la rosa della Lazio sia formata da giocatori che oltre ad essere buoni calciatori sono uomini dai valori importanti, qualità umane che sono state trasmesse in maniera convincente anche da Inzaghi. Questo è fondamentale perché nel calcio come nella vita se non si è uomini veri non si va avanti. In Italia l’esempio più lampante è quello della Juventus, che ha creato una struttura societaria in grado di controllare e valorizzare ogni aspetto del gruppo e di far crescere esponenzialmente la società tramite la programmazione. Non so se a Roma si riuscirà mai a seguire un modello di questo tipo.”

MILINKOVIC-SAVIC

“Diventare un top player dipende solo da lui, le qualità le ha tutte: grande fisico, tecnicamente vanta già numeri importanti. E’ lui che deve decidere dove vuole e può arrivare, senza perdersi come fanno alcuni calciatori estrosi ma lavorando per continuare a crescere, considerando i grandi margini di miglioramento sui quali può contare grazie alla sua giovane età.”

DERBY DI COPPA

“Se le due squadre arriveranno al completo e al meglio della forza nessuno parte da particolari vantaggi, le rose di oggi permettono di sopperire alle difficoltà di un calendario così fitto. Ricordiamoci che è sempre calcio, non lavoro in miniera, e tanti appuntamenti importanti, anche ravvicinati, sono in grado di regalare grandi stimoli. L’importante sarà vedere belle partite, senza tragedie per chi perde.”

LAZIO IN EUROPA

“Credo che il ritorno nelle competizioni continentali sia alla portata della Lazio. Per l’Europa League al momento c’è una squadra di troppo e vedo il Milan un passo indietro rispetto alle altre, credo che Inter, Lazio e Fiorentina possano mantenere il posto alle spalle delle squadre che si qualificheranno per la Champions League, anche se la lotta sarà equilibrata fino alla fine del campionato.”

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