Dopo aver infranto il tabù Castellani di Empoli, la Lazio attende l’Udinese, nello scontro di domenica pomeriggio all’Olimpico che precederà l’atteso derby di Coppa Italia. Per fare il punto della situazione, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia l’ex difensore biancoceleste Carlo Perrone.
IL CONSIGLIO AD INZAGHI
“Immobile, dal punto di vista fisico, regge meglio degli altri gli impegni ravvicinati. Per questo non lo risparmierei, tranne in caso di problemi fisici. A parità di condizione, sani ma solamente affaticati, i calciatori non li fermo. Inoltre non ha un adeguato sostituto nel suo ruolo. Le semifinali con la Roma sono importantissime, ma, in ottica Europa League, non bisogna sottovalutare nessuna gara di campionato. Milinkovic, visto che spende molte energie nelle sua zona di campo, lo farei respirare. Per De Vrij invece penserei al suo ginocchio. Se si rischia infiammazione, allora va bene mandare in panchina anche lui. In caso contrario lo getterei titolare con l’Udinese. In difesa comunque la Lazio ha diverse alternative”.
DJORDJEVIC
“Per il gioco particolare dei biancocelesti, l’identikit ideale della punta è quello di Immobile. Si decentra e attacca le profondità senza stare mai fermo. Il serbo invece è statico e in questo modo diventa difficile arrivare alla conclusione. È vero che la Lazio è poco concreta, ma ha una manovra frenetica, per cui c’è poco tempo per stare lì a pensare”. Poi su Inzaghi: “I punti sono l’espressione di quella che è la squadra. Il campionato è abbastanza spaccato e alla lunga i valori stanno uscendo fuori. Rispetto all’era Petkovic o all’era Pioli, i biancocelesti si sono rinforzati. Hanno perso Candreva e Klose ma hanno acquistato tanto nel reparto difensivo. Una casa si costruisce dalle fondamenta e la difesa è più solida rispetto agli anni passati. A questo aggiungiamo che, non giocando una manifestazione europea, si può gestire in maniera più continua l’allenamento settimanale. Adesso questa rosa non potrebbe fare tre competizioni”.
L’UDINESE
“Il vantaggio su queste squadre è quello tecnico. Il contro è che potrebbero essere mentalmente liberi. Se giocano in scioltezza e stanno tutti bene, la partita può venire fuori storta. È ancora presto per vedere squadre scariche. Questo scenario inizierà ad esserci nelle ultime 5-6 partite, col caldo”. Poi sul settore giovanile: “Per quello che è il bacino della città di Roma si potrebbe fare di più per sfornare giovani. Non credo ci sia questa grande volontà”. Infine, sull’esperienza vissuta a Salerno: “Ognuno si porta dietro quello che ha vissuto. Di Salerno ho un ricordo bellissimo della gente. Su Lotito non mi esprimo. Lo potrei fare al ristorante, a cena. Le mie idee non contano nulla e quello che devo dire lo dico alle persone in faccia”.