Alessandro Murgia è stato tra i protagonisti indiscussi della vittoria della Lazio ottenuta sul campo dell’Inter. Una vittoria che ha permesso ai biancocelesti di qualificarsi per le semifinali di Tim Cup.
LA SCALA DEL CALCIO
Chissà cosa sarà passato nella testa di Alessandro Murgia alla lettura delle formazioni di Simone Inzaghi prima dell’inizio del decisivo quarto di finale di Tim Cup tra Inter e Lazio. “A centrocampo Biglia, Parolo e MURGIA…“. Un fremito, i battiti del cuore che aumentano, un sorriso. Le parole di Radu per dargli la giusta carica. Poi è solo calcio. E che calcio! Corsa, grinta, tenacia e tecnica. Al cospetto di calciatori strapagati come Kondogbia e Banega. Non si è intimorito il giovane Alessandro, ha dato il 100% fino ad uscire completamente esausto per i crampi. Non si è risparmiato il classe ’96: fino al minuto 78, quando ha lasciato il campo per far spazio a Wallace, ha gettato in campo anima e corpo, arricchendo una prestazione sontuosa con il passaggio filtrante di sinistro che ha mandato in porta Ciro Immobile, abile poi a procurarsi il rigore dello 0-2.
LA STORIA
Alessandro Murgia nasce a Roma, cresce calcisticamente nel C.S. Colombo per poi passare alla Lazio con cui gioca con gli Allievi Nazionali nella stagione 2012-2013. Dalla stagione successiva fa parte della squadra Primavera con cui si aggiudica due Coppe Italia e una Supercoppa di categoria andando a collezionare 95 presenze e 22 reti. Tutto sotto lo sguardo attento e vigile del suo allenatore, Simone Inzaghi. Nella stagione 2016-2017, proprio l’allenatore piacentino lo aggrega in prima squadra. Debutta in Serie A il 17 settembre 2016 in occasione della partita casalinga vinta, per 3-0, contro il Pescara. Il 26 ottobre successivo segna il suo primo gol in massima serie in occasione della trasferta pareggiata, per 2-2, contro il Torino. Un predestinato.
ADESSO NON BRUCIAMOLO
Capacità di inserimento, tecnica e facilità di calcio con entrambi i piedi, anche se il suo preferito rimane il destro. Questo è Alessandro Murgia. Un ragazzo che si è fatto da solo, grazie al lavoro e alla tenacia. “Si merita tutto questo, lavora sempre al massimo e soprattutto ha una grande famiglia alle spalle“, ha detto di lui mister Inzaghi al termine di Inter-Lazio. Ma adesso viene il difficile. Il ragazzo ha dimostrato di avere la testa ed il cuore necessari per imporsi nel calcio dei grandi, la personalità ed il carattere per competere nel calcio che conta. L’esordio dal primo minuto è avvenuto alla Scala del calcio, quello Stadio San Siro che ha visto le gesta di grandi campioni. “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette“, cantava De Gregori nella celebre Leva calcistica della classe ’68. Murgia ha dimostrato di avere spalle larghe. Ma adesso non va bruciato, va aspettato e coccolato. Perchè la Lazio ha bisogno di gente come lui, la Lazio ha bisogno di laziali.
TESTA AL DERBY
E il suo pensiero è già al possibile derby in semifinale: “Per me, romano e cresciuto in questa squadra, è una partita a sè. (…) Anche se dovessi giocare un minuto darò tutto per la squadra, la società e i tifosi“. Inzaghi si coccola il suo talentino, i tifosi sono stretti intorno a lui.
BATTIAMO LE MANI, AI VERI LAZIALI!
Giulio Piras
LEGGI LE PAROLE DI ALESSANDRO MURGIA DOPO INTER-LAZIO