Domenica ci sarà Pescara-Lazio, un match fondamentale per entrambe le compagini che sono alla ricerca di punti. La Lazio per centrare l’obiettivo europeo, i padroni di casa per sperare nella rimonta salvezza e per aggiudicarsi la prima vittoria in campionato. A tal proposito la nostra redazione ha intervistato in esclusiva il Direttore Sportivo del Pescara Luca Leone.
Il Pescara si è molto rinforzato durante quest’ultima sessione di calciomercato: Bovo, Cerri, Cubas, Gilardino, Kastanos, Muntari e Stendardo. Segno che la società intende provarci fino all’ultimo pur di restare nella massima serie?
“Sì sì, l’obiettivo è quello di provarci fino alla fine finché la matematica non ci da per spacciati. Un segnale forte da parte della dirigenza che vuole migliorarsi per cercare di far bene da qui fino al termine del campionato. A parte Bovo che non è disponibile e Gila che ancora non è al meglio della condizione, gli altri (Stendardo e Muntari) sono tutti innesti utili per provare a fare bottino pieno contro la Lazio e lottare con onore fino alla fine. Poi per il match di domenica deciderà il mister se e come usarli”.
Purtroppo però, nelle ultime dieci giornate di campionato, la formazione abruzzese ha collezionato otto sconfitte e soltanto due pareggi? Anche contro la Fiorentina dopo essere passati in vantaggio, siete stati ripresi e poi sconfitti per due a uno. Quanto vi manca la vittoria?
“Eh, ci manca come l’aria. Ovvio che questa anomalia che si è verificata (nemmeno una vittoria sul campo), fa star male tutti perché poi si crea un senso di sfiducia in tutto l’ambiente. C’è una voglia tremenda di vincere contro la Lazio e tutti insieme cercheremo di regalare una gioia ai nostri tifosi, al mister e a tutti i componenti dello staff. L’unico modo che abbiamo per riuscire in questo è lavorare tutti nella stessa direzione”.
Come valuta la Lazio soprattutto dopo il colpaccio di Milano?
“La Lazio è una squadra molto forte. Dopo la Juventus, il Napoli e la Roma, personalmente la reputo la quarta-quinta forza del torneo. Una squadra con molta qualità che proprio per questo sta facendo molto bene nella stagione in corso. Il match di domenica è molto sentito qui a Pescara, ed è quindi logico per noi cercare di far bene dinanzi al nostro pubblico”.
Lei è pescarese dalla nascita. Dopo aver lavorato per la Virtus Lanciano, in questa estate è approdato alla corte del presidente Sebastiani. Quanto è importante l’appartenenza per lavorare nel calcio?
“L’appartenenza nel mondo del calcio è di sicuro una marcia in più. Un valore aggiunto che dà ancor più energia al lavoro che si svolge. Basti pensare alla Juventus che dopo l’esperienza nella serie cadetta è stata rifondata sullo zoccolo duro della rosa. Buffon, Chiellini e lo stesso Nedved, sono rimasti tutti in società per creare quelle fondamenta di cui che necessita una società calcistica. Anche lo stesso Milan dei milanisti (Baresi, Maldini, Tassotti) fece la storia del calcio italiano ed europeo, proprio basandosi su un forte senso di appartenenza. Quindi per me è un orgoglio lavorare per la squadra della mia città”.
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