Dopo la beffa con il Milan, la Lazio sabato sera sarà di scena ad Empoli con l’obbligo di conquistare tre punti fondamentali in chiave Europa. Dell’impegno che attende i biancocelesti ha parlato, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, Gigi Cagni, allenatore proprio dei toscani tra il 2006 e il 2008.
IL SUO EMPOLI…
“Mi divertii molto durante la prima annata. Giocavo con tre punte e una mezzapunta, Vannucchi, un ragazzo eccezionale che avevo avuto la fortuna di avere già a Salerno quando aveva 20 anni. Era una delle mezzepunte più forti che avessi mai visto, ma aveva bisogno di stare tranquillo. Con lui, Saudati, Almiron e Buscè mi sono divertito moltissimo. C’era anche Eder, che allora aveva solo diciannove anni ed era appena arrivato dal Brasile, ma fisicamente non era ancora pronto per fare tutta la fascia“.
…E QUELLO DI OGGI
“I toscani sono molto giovani e hanno un portiere, Skorupski, che è molto forte. In un campionato così strano può essere anche semplice giocare con quelle tre lì sotto. Sono comunque una squadra molto organizzata, ma mancano di freddezza negli ultimi sedici metri. Maccarone resta un calciatore importante, ma l’età si fa sentire anche per lui. Michelidze l’ho preso io: quando lo vidi aveva 16 anni e aveva lo stesso fisico di oggi, gigantesco e con un mancino strepitoso, poteva già giocare con la prima squadra. Il suo problema è stato quando si è rotto il ginocchio. Lui ha voluto ritornare in Nazionale prima di giocare bene, ma si è rifatto male e tutto ciò ha influito tantissimo. Mi sembra che adesso sia limitato dal timore in certi movimenti“.
SUL PARI LAZIO CON IL MILAN
“Non riesco a capire come si possono prendere gol come quello preso da Suso. Quando vedo un difensore a gambe larghe contro un calciatore che gioca solo di sinistro, come si fa a farlo arrivare sul sinistro? Capisco la stanchezza, ma non si ragiona. L’errore di Hoedt è stato grave. Non puoi avere il compasso largo in area, l’apertura dei piedi deve essere pari sempre all’anca, una cosa questa su cui oggi gli allenatori non lavorano molto. Biglia e Radu invece non hanno colpe. Simone mi ha visto lavorare e lo sa benissimo. Oggi però si perde molto tempo sulla fase offensiva e sul possesso palla, mentre la difesa si allena di reparto“.
SULLE PROSPETTIVE FUTURE DEI BIANCOCELESTI
“È una delle squadre più forti e sono certo che andrà in Europa. Se non si fa male da sola, vince sicuro. Il Milan invece non arriverà da nessuna parte, mentre l’Atalanta sarà una rompiscatole. Juventus, Napoli e Roma arriveranno in Champions League, con Lazio e Inter subito dietro. Singolarmente i nerazzurri sono più forti della Lazio, ma non sono una squadra. Nei ruoli sono assemblati male e dietro non hanno difesa. Murillo e Miranda non vanno da nessuna parte. Senza Handanovic non sarebbero lì. Pioli sta facendo miracoli. I biancocelesti invece sono una squadra“.