Andrea Agostinelli analizza il momento della Lazio dopo la rotonda vittoria con il Pescara.
ANALISI DELLA PARTITA
La Lazio affossa il Pescara. Vittoria rotonda, netta se non fosse per quel finale di primo tempo che ha fatto rientrare in gara gli abruzzesi. Andrea Agostinelli analizza così la gara: “Quel blackout poteva costarci caro. Questo dimostra che se anche sei più forte e cali di rendimento, rischi di fare brutte figure. Non basta metterci la qualità, ma determinazione: la Juventus, questo, lo insegna a tutti. Probabilmente, se il Napoli avesse vinto contro il Palermo e la Lazio contro il Chievo, questa goleada non sarebbe arrivata. L’approccio della Lazio è stato ottimo. Ieri c’è stato poco bisogno di interdire, ci sono stati giusto quei 20 minuti lì. Con le squadre più forti non è così facile levargli palla: è stata una gara anomala, se vai a Crotone non vinci così facilmente. Pescara? Non aver fatto una vittoria fa male, prendere un’imbarcata così anche. Con la Fiorentina era restata in partita. Il migliore in campo?Parolo, ma è troppo facile. Felipe poteva fare di più. Direi Biglia, ma nessuno ha fatto una partita eccezionale, escluso Parolo. Nessuno, però, ha giocato male”.
CAPITOLO KEITA
Su Keita parole dure: “E’ un grande giocatore, ma dà sempre l’impressione di poter far di più. Poi ha un carattere più turbolento rispetto a Felipe. Certi comportamenti non ti premiano, ma Inzaghi non può cambiarlo, può aiutarlo a modellarsi. Ho i miei dubbi sul suo futuro di top player. Ci sono comportamenti che non dovrebbe tenere: bisogna essere più professionisti, ai tempi miei con certi comportamenti si prendevano i calci in culo! Errori? Concentrazione, non c’è un altro motivo”.