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Tutti i “perchè” del tracollo della Coppa Italia. A quando la riforma?

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Ieri è entrata nel vivo la Coppa Italia, o Tim Cup se preferite. Il trofeo nazionale che con il passare del tempo ha perso fascino e appeal, almeno fino alle semifinali quando si scontrano, nel 90% dei casi le big della Serie A. Ma a cosa è dovuto questo calo e questa perdita di interesse nei confronti della Coppa Italia? Il primo fattore è dato dalla “formula” intrapresa dalla Lega Calcio. Le big che giocano sempre in casa la partita secca; il tabellone con le teste di serie; la mancanza di “sorprese” in stile Vicenza negli anni 90. Un target monotono che non lascia spazio alle sorprese.

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Ciò che si auspicava da anni era di avere una Coppa Italia in stile FA Cup: niente teste di serie, manifestazione aperta a tutte le squadre e sorteggio anche su chi deve disputare il match tra le mura amiche. Inoltre giocare il sabato o la domenica al posto del campionato e non in mezzo alla settimana di sera. Inoltre il calo della Coppa Italia è stato analizzato anche da KPMG che, in un confronto con le Coppe nazionali di Inghilterra, Germania, Francia e Spagna, ha posizionato all’ultimo posto la Tim Cup per totale spettatori e per riempimento degli stadi. Insomma, è ora di riformare questa Coppa Italia. Di seguito il grafico dei dati delle cinque coppe nazionali dei maggiori campionati europei:

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