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on siamo noi che ci scansiamo, so’ loro che ce cojeno: è un po’ come dire, se la fortuna è cieca, la sfiga di vede benissimo. La Juventus ancora di più: ormai da 13 anni i bianconeri hanno un conto aperto con tutto ciò che è biancoceleste. Più forti, divenuti nell’ultimo lustro praticamente invincibili, quello che volete, ma resta il fatto che gli exploit riusciti a Genoa o Fiorentina potevano benissimo venire naturali anche a noi. Anche per la legge dei grandi numeri…
E’ vero, in trasferta è stata una Juventus un po’ diversa quest’anno, ma ciò non gli ha impedito di fare bottino pieno anche all’Olimpico, tanto per cambiare. La Lazio ha perso due volte contro i bianconeri, il derby e nelle due trasferte a San Siro. In più, un pareggio a Napoli. Un punto tra le squadre che si contendono l’Europa, se tanti indizi fanno una prova, qua siamo già in Cassazione.
Juventus-Lazio è un film anche noioso, ormai già visto in tutte le salse: finali di Coppa, partite virtualmente inutili o potenzialmente decisivi, una volta è stato anche scontro in vetta prima contro seconda a metà aprile, roba quasi impensabile visto lo score laziale negli ultimi anni. Eppure le abbiamo viste tutte, gliene abbiamo dette tante, le abbiamo sempre prese.
Difficile fare ragionamenti di prospettiva, la squadra a gennaio non viene integrata, non si ritiene plausibile provare a crescere in una fase in cui la morsa del campionato si stringe attorno ai vari obiettivi: competitività e pressione alle stelle, soprattutto quando dal settimo posto in giù c’è il deserto e la quota dei punti si alza vertiginosamente. Ma per essere obiettivi, non c’è innesto invernale che tenga quando la differenza è quella vista domenica a pranzo.
C’è poco da dire, anche a chi parla di gente che si scanserebbe, proprio dal pulpito di chi non è mai riuscito a strappare uno straccio di punto dallo Stadium. La verità è un’altra, che per quanto ti puoi scansare, loro “ce cojeranno” sempre. E se Radu alla fine dice: “Cos’ha la Juve più di noi? I campioni!”, che je voi dì. Prendi, incarta e porta a casa. E mo’ scansateve una buona volta voi, che c’avemo da fa.
Fabio Belli