Le parole di Filippo Inzaghi sull’avventura del fratello Simone sulla panchina della Lazio, con un occhio di riguardo al big match di domenica allo Juventus Stadium
PILLOLE DI STORIA
Pippo e Simone Inzaghi, entrambi presenti in quel primo aprile del 2000. Quell’uno a zero al Delle Alpi, firmato Simeone proiettò la Lazio verso il secondo Scudetto della sua storia. Simone Inzaghi era l’attaccante dei biancocelesti, Filippo Inzaghi era quello della Juventus. Questa domenica tornerà a Torino, ma questa volta, da un’altra prospettiva. Lo farà da allenatore, con ben 40 punti conquistati in 20 partite e dunque, con solo cinque lunghezze che allontanano i biancocelesti dalla vetta.
DICHIARAZIONI
Le parole di Pippo Inzaghi sul cammino che in pochi, si sarebbero aspettati a inizio anno: “Secondo me non ci credeva nessuno tranne Simone… Era una missione impossibile e lui l’ha resa possibile. Eravamo a Formentera in vacanza quando non era chiaro se Bielsa sarebbe arrivato alla Lazio e quindi dove sarebbe andato Simone. Vedevo la voglia di mio fratello, la sua determinazione nel rifiutare altre squadre e nell’aspettare Lotito: se lo sentiva che alla fine avrebbe guidato la Lazio”, dichiara nella rassegna stampa di Radiosei.
SUI BIANCONERI
Inzaghi è un allenatore in grado di trasmettere tranquillità, determinato e che sa adattare la sua rosa alla squadra avversaria. I due fratelli spesso dialogano sulla tattica, e nella sfida contro la Juventus Pippo è ottimista riguardo la Lazio: “Conoscendo Simone, va lì e se la gioca. Ed è la cosa giusta: tanto perdere in trasferta con la Juve è normale. Allo Stadium si parte sempre 1-0 sotto grazie all’ambiente fantastico. Allora ci vuole un miracolo, ma la Lazio può farlo. Finora ha disputato un campionato straordinario. Sarà una partita da godere”.
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