Per commentare l’incontro di ieri tra la Lazio e gli uomini di Gasperini è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel l’ex difensore biancoceleste Vincenzo Mirra:
“La vittoria contro l’Atalanta è stata molto importante, aumenterà sicuramente l’autostima dei calciatori biancocelesti. Ora la Lazio può sperare di lottare per traguardi che, all’inizio del campionato, sembravano irraggiunibili. Nelle ultime due gare la squadra di Simone Inzaghi ha ottenuto ben sei punti. L’Atalanta era reduce da una vittoria contro il Chievo, era una squadra in salute.
Alla formazione bergamasca mancavano Kessie e Gagliardini, ma gli orobici mi sono piaciuti per come hanno interpretato la partita. I biancocelesti dovevano fare una prestazione importante, altrimenti avrebbero rischiato.
A me la difesa a tre non piace, la Lazio ha delle caratteristiche offensive molto importanti e non mi piace vedere Felipe Anderson come esterno di centrocampo; perde troppe energie. Bastos in occasione del primo gol ha perso l’uomo, lo svantaggio non è stato una conseguenza del modulo adottato. La Lazio sta facendo molto bene in difesa, anche se negli ultimi anni era un reparto nel quale la squadra capitolina aveva qualche defezione.
Non credo al turnover. Se la squadra fosse stanca si potrebbero fare delle rotazioni, ma in una gara secca io schiererei la formazione tipo. La Lazio non può snobbare una competizione che potrebbe aprirle le porte dell’Europa. I biancocelesti dovranno approcciarsi al meglio alla gara contro il Genoa.
La Juventus sta dimostrando qualche piccolo cedimento. E’ una squadra che si può battere solo con una gara perfetta, ma in vista del match contro i bianconeri non snobberei l’impegno di Coppa Italia. I calciatori che giocheranno contro i piemontesi daranno tutto a livello fisico e mentale.
La Lazio va in gol con tanti calciatori, quando non segna Immobile ci sono dei compagni che vanno in rete al suo posto. Mi piace moltissimo Milinkovic, ma deve migliorare perché a volte è un po’ superficiale; lo seguo da quando giocava in Belgio, sapevo che sarebbe diventato un calciatore importantissimo”.