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La moviola di Lazio-Chievo: Fabbri irritante, da rivedere due contatti in area clivense

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LA MOVIOLA

La partita del direttore di gara Fabbri nel match dell’Olimpico tra Lazio e Chievo è stata a dir poco irritante. In verità il fischietto di Ravenna è stato ininfluente ai termini del risultato, ma è l’atteggiamento a far innervosire (e non poco) i giocatori biancocelesti. Durante la prima frazione di gara però la Lazio reclama un presunto calcio di rigore.

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PRIMO TEMPO

Al 22′, su cross di Felipe Anderson, Gamberini deviala sfera in calcio d’angolo: il brasiliano chiama il fallo di mano, ma il direttore di gara e l’addizionale decidono di proseguire con il calcio d’angolo. Al minuto 30′, emergono i primi segni del nervosismo biancoceleste causato dall’arbitro di Ravenna: viene fischiato un fallo inesistente a Milinkivoc-Savic che nella furia del momento accusa Fabbri di fischiare ogni volta che un giocatore gialloblu fa un urlo.
Il permaloso Fabbri decide così di ammonire il serbo per eccesso di proteste: l’arbitro, tuttavia, è sembrato prevenuto nei confronti del giocatore biancoceleste.

SECONDO TEMPO

Al 65′, contrasto corpo a corpo tra Milinkovic e Cacciatore: il serbo va a terra ma la punizione è per il Chievo. Forse non c’erano gli estremi per un calcio di rigore, ma la decisione è errata: il difensore clivense allarga irregolarmente il braccio. Al 77′, Luis Alberto prova a scodellare un pallone in area: il tocco di Gamberini a liberare è con la spalla, giusto non sanzionare l’intervento con la massima punizione dagli 11 metri.

 

 

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