Tra Paolo Di Canio e le comunità ebraiche un nuovo segnale di disgelo. Il portale Moked ha mostrato di apprezzare i contenuti dell’intervista rilasciata dal commentatore tv ed ex calciatore, tra l’altro, di Lazio, Napoli e Juventus, al Corriere della Sera, parlando in un post pubblicato online di nuove conferme del percorso pubblico condotto dall’ex calciatore della Lazio e del suo «cambiamento di rotta». Il calciatore, che proprio il portale della comunità ebraica aveva attaccato per essersi presentato in tv, durante un collegamento su Sky, con una polo che lasciava scoperto il vistoso tatuaggio «Dux» sull’avambraccio, ha chiarito al Corriere di non essere razzista: «I tatuaggi mostrano i miei errori. Il saluto romano? È la cosa di cui mi pento di più. Vorrei una possibilità, far capire chi sono, pregi e difetti, lontano da quelle foto». Per quell’episodio, Sky aveva sospeso l’ex calciatore, che negli ultimi anni alterna il mestiere di commentatore a quello di allenatore.
Il messaggio di Di Canio non è caduto nel vuoto: «Dalla denuncia pubblicata da Pagine Ebraiche e dal Portale dell’ebraismo italiano – scrive Moked – alle scuse e alla condanna delle leggi razziste prodotte dal fascismo, fino all’ammissione che i tatuaggi fascisti e il saluto romano fatto nel corso di una partita sono “errori” e “simbolo di ciò che sono stato”. Il percorso pubblico condotto dal noto ex calciatore della Lazio Paolo Di Canio lo scorso novembre ha visto un cambiamento di rotta e che in queste ore ha avuto una nuova conferma».