E’ iniziato un nuovo anno e la nostra Lazio si prepara a riprendere il suo cammino in campionato: ad oggi il rullino di marcia recita 34 punti in 18 giornate. Quanti avrebbero messo la firma dopo lo sconforto totale dell’ultima estate? La Lazio aveva iniziato la stagione con un solo traguardo in testa: tornare in Europa. Ma alla luce del lavoro fatto fino ad ora da mister Inzaghi è giusto puntare ad andare ancora più su, o per lo meno provarci. “I nostri obiettivi sono cambiati”, ha tuonato Inzaghi prima della sconfitta contro l’Inter. E sinceramente non crediamo che le parole del tecnico siano cambiate dopo la sconfitta con i neroazzurri. Il 2° posto dista solo 4 punti ed il secondo posto significa Champions League. La Champions, ora, è diventato il sogno biancoceleste e finché la matematica non ci condanna abbiamo dovere di provarci. Ora…siccome la pesante sconfitta di Milano ha fatto riemergere mugugni inopportuni e da tempo sopiti, proviamo ad accendere un po’ di luce presentandovi 10 motivi per pensare positivo:
- Nonostante le lacune a livello di organico la rosa biancoceleste è comunque (con i suoi 34 punti) a soli 4 punti dal secondo posto in classifica. E se può crederci il Milan che non ha molto in più della Lazio non vediamo come non possano crederci anche i ragazzi di Inzaghi. Se si riuscisse ad invertire il trend con le big il 2017 potrà regalare tantissime emozioni ai biancocelesti. La Champions è un obiettivo fattibile. Vogliamo crederci o il “non mollare mai” che tanto invochiamo allo Stadio è solo un modo per riempirsi la bocca finché le cose vanno bene per poi crollare nel disfattismo più totale al minimo intoppo? Con l’aquila sul petto nulla è impossibile.
- Una difesa veramente forte: de Vrij, Bastos, Wallace e Hoedt (più gli esterni Basta, Radu, Lukaku e Patric) formano una delle difese più forti del campionato. Devono riuscire a tenere alta la concentrazione: i 3 gol subiti nella prima frazione di gara ed i 18 subiti nella seconda sono una differenza troppo netta per una squadra che ambisce ad una posizione importante.
- Il risveglio di Immobile: il bomber napoletano non riesce a mettere il suo nome tra i marcatori da ben 7 partite, complice anche il fatto che non si è fermato mai in 18 gare di campionato. Ha corso in lungo e in largo senza mai risparmiarsi. Rappresenta il cuore di questa Lazio. La sosta natalizia dovrebbe restituire ad Inzaghi un Ciro Immobile tutto nuovo e pronto a superare la doppia cifra (ora è fermo a 9 gol). Certo la società dovrebbe dargli una mano affiancandogli un giocatore in grado di dargli il cambio. Djordevic purtroppo non è sufficiente ad oggi.
- Giovani di belle speranze: la Lazio ha giovani di valore come Strakosha, Murgia e Lombardi che hanno dimostrato di non essere solo sagome che riscaldano la panchina in attesa di grandi nomi (che non verranno mai), ma risorse preziose, di cui Inzaghi si fida a tal punto di da mettere il suo destino nelle loro mani.
- Luis Alberto può essere l’uomo in più di questa Lazio. Dopo 6 mesi ai margini, il talento ex del Deportivo la Coruna è pronto a prendersi la scena vista l’assenza di Keita per la Coppa d’Africa.
- Felipe Anderson. Il brasiliano sta decisamente tornando ad alti livelli con Simone Inzaghi. Quando decide di giocare è insuperabile. Ha un’accelerazione che fa paura. Con lui tutto diventa possibile. Soffre un po’ quando il tecnico piacentino decide di metterlo largo nel 3-5-2 ma per la Lazio si fa questo ed altro. Se riesce a trovare con continuità la via del gol può diventare qualcosa di sublime. Proprio in questo periodo, 2 anni fa, con le sue giocate trascinava la Lazio verso la Champions, speriamo che anche il 2017 si riveli il suo anno.
- Dopo 6 mesi il lavoro svolto dietro le quinte dal Club Manager Angelo Peruzzi si è rivelato eccellente: lo spogliatoio è compatto anche grazie alla sua mediazione. Incomprensioni e delusioni vengono chiariti senza che diventino un caso politico su cui polemizzare e questo è molto importante.
- Non si può non citare i tifosi che hanno compreso l’impegno, la dedizione ma sopratutto il cuore che questa squadra (nonostante i limiti che ha) ed il suo tecnico mettono in ogni partita. Per questo mostrano costantemente affetto, vicinanza, supporto oltre che un grande tifo nei confronti dei ragazzi di Inzaghi in ogni ambito: in casa, in trasferta, alla Stazione Termini o all’aeroporto di Fiumicino (quando le trasferte sono vietate), ecc. Come si può non pensare positivo di fronte a questo? Insieme siamo più forti.
- Ulteriore motivo di positività è il tecnico Simone Inzaghi. Inzaghi conosce la piazza di Roma e sopratutto l’ambiente biancoceleste. Vive da 17 anni nella Capitale e sa gestire le pressioni, gli eccessi di entusiasmo e, di scetticismo. Ha dimostrato anche di essere molto in gamba come allenatore. Ormai è una realtà della Serie A. La sua Lazio sta meravigliando tutti ed ormai a tutti gli effetti una delle sorprese della stagione. Una squadra che gioca un calcio piacevole che l’ha portata a ridosso delle grandi e che ha mandato in gol ben 14 giocatori, diventando una vera e propria cooperativa del gol, in attesa che Immobile ritrovi la vena realizzativa. Tutto questo nonostante manchino ancora delle pedine importanti nell’organico e nonostante la presenza di tanti giovani in rosa. I giocatori lo seguono con dedizione ed impegno. E’ la loro guida. Il mister deve solo migliorare alcuni aspetti delicati in questo nuovo anno, ma è fuori dubbio che la sua Lazio sta facendo un miracolo nonostante tutto.
- Infine, ma non per ordine d’importanza, l’ultimo motivo che dovrebbe dare positività in vista di questo nuovo anno è che: se volevamo una vita triste avremmo scelto un’altra squadra. Ogni riferimento è puramente casuale…
Marco Lanari