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Diaconale parla a 360° di mercato, rinnovi e strategie societarie. Poi fa una battuta su Keita…

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Dopo la pausa per le feste torna a parlare il responsabile della comunicazione biancoceleste, Arturo Diaconale per parlare del momento Lazio. Ecco le sue parole rilasciate a Radio Incontro Olympia:

Keita? Dovremmo cederlo in Cina, ci darebbero almeno 50 milioni di euro (ride, ndr). Ovviamente sto scherzando, vedremo come andrà a finire. Gennaio è sempre un mese complicato, bisogna saper riprendere il ritmo dopo una lunga sosta. L’intenzione ovviamente è di ripartire alla grande, magari correggendo qualcosa, come questi cali che spesso abbiamo nei secondi tempi. Il Crotone è un ostacolo difficile, le squadre materasso di una volta non ci sono più. La squadra calabrese verrà a Roma per fare risultato. Le strategie di mercato? Per quanto riguarda i rinnovi la situazione è in evoluzione, la società deve muoversi con accuratezza, come ha sempre fatto. Tutto dipende dalle circostanze e dalle situazioni. E’ ovvio che si vuole rinforzare la Lazio, nessuno la vuole indebolire. Senza usufruire di grandi mezzi come i cinesi o gli americani la Lazio è al loro livello. Giustamente i laziali vogliono vincere, ma serve razionalità. Lotito è da 12 anni che sta alla Lazio, ed è una delle presidenze più lunghe della storia biancoceleste. Con Lotito la Lazio è cresciuta, magari lentamente ma è cresciuta. Con altre presidenze la Lazio ha rischiato cose ben peggiori. Quest’anno la Lazio non può lottare per lo scudetto, l’obiettivo è andare in Europa. La Lazio non vuole galleggiare, ma ci sono livelli che sono inarrivabili. Luis Alberto e Leitner? Non tutti sbocciano subito, anche Anderson ci ha messo un anno e mezzo. Comunque anche nelle altre squadre ci sono situazioni simili. Purtroppo ci sono dei pregiudizi sulla Lazio, spesso i primi a non credere a noi stessi siamo proprio noi. La stampa nazionale sta attenta solo alle vicende di Juventus, Milan e Inter. Ogni tanto si parla anche di Roma e Napoli. Noi siamo poco considerati, quindi sta a noi tifosi fare qualcosa. Lo stadio Flaminio? Lasciare uno stadio storico in quelle condizioni è un peccato”.

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