Vito D’Amato, ex attaccante biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel:
“Ricordo il Roma-Lazio del 10 ottobre del 1965, questa è una di quelle partite che non si dimenticano. Il gol nel derby ha un sapore particolare anche se in quella circostanza non c’erano tanti tifosi biancocelesti. C’erano invece l’anno dopo, in Lazio-Inter, lo stadio era strapieno. I nerazzurri erano la squadra più forte del mondo ma noi vincemmo anche grazie al mio gol. Questo, oltre al derby, sono grandissimi momenti. Non ho segnato tanto nella mia carriera però delle 26 marcature, 24 sono tutte pesanti perché decisivi. Certe partite rimangono indimenticabili come i derby.
Nell’ultima partita dell’anno ero convinto che la Lazio facesse risultato a Milano contro l’Inter. I nerazzurri nell’individualità hanno ottimi giocatori ma non sono una squadra. Secondo me la defezione di Radu ha pesato, per la sua duttilità tattica, ed Inzaghi ha dovuto cambiare modulo. La partita è stata sfortunata, nel primo tempo i biancocelesti meritavano il gol, poi il calcio viene deciso da episodi come quello di Banega che ha trovato il jolly sotto l’incrocio dei pali. È stata una partita sfortunata. Un primo tempo importante, con occasioni limpide, Marchetti nel primo tempo non ha fatto una parata.
Le quattro sconfitte di questa prima parte di stagione sono stata partite sfortunate e non mi preoccupano perché non si è visto un calo fisico, la Lazio non è mai stata messa sotto dall’avversario. La squadra di Inzaghi ha una sua fisionomia, un suo gioco. Ha giocatori importanti come Felipe Anderson, Keita ed Immobile, inoltre ha un’ottima difesa. Questa Lazio può solo che migliorare, ha un futuro e può durare nel tempo perché è una squadra giovane”.