Il Mito non si spenge. La Storia non si cancella. Nel giorno del compleanno di Giorgio Chinaglia la fedelissima tifoseria biancoceleste non si smentisce e rende omaggio in qualsiasi maniera al suo campione precocemente scomparso.
LE PAROLE DI GEORGE CHINAGLIA JR IN MEMORIA DEL MITO BIANCOCELESTE
Per parlare di Long John e ringraziare i sostenitori laziali di tanto affetto è intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport George Chinaglia Jr:
“Oggi si celebra quello che sarebbe dovuto essere il 70° compleanno di mio padre. Penso a lui ogni giorno e mi chiedo cosa starebbe facendo se fosse ancora qui con noi. All’epoca della sua morte lavorava come opinionista calcistico per la Sirius Satellite Radio. La sua conoscenza delle squadre e dei giocatori di tutto il mondo era incredibile. A quei tempi gli avrei telefonato e lui mi avrebbe detto: ‘Georgie, devo guardare questa partita proprio adesso, ti richiamo io quando è finita‘”.
LE DOMANDE CHE RIVOLGEREBBE A GIORGIO
“Era molto serio nel suo lavoro e nello sport. E’ questa una delle tante cose che mi mancano di lui ora che non c’è più. Gli farei domande del tipo: ‘Qual è il miglior giocatore di serie A?‘. E senza estazione lui mi risponderebbe: ‘Non c’è nessun miglior giocatore nella serie A. Non c’è nessuno in grado di essere determinante come lo ero io‘. Avrei riso e annuito, pensando che stesse scherzando. Ma non scherzava. Sarebbe stato serio e avrebbe anche avuto ragione. Anni fa gli chiesi chi fosse il miglior calciatore e lui predisse che si sarebbe trattato di Messi. Aveva sempre la risposta giusta”.
IL GRANDE RIMPIANTO DI GEORGE
“Un’altra cosa che mi manca è guardare le partite della Lazio con lui. Andare in Curva Nord con lui oggi sarebbe stato incredibile. Quando era presidente non mi permetteva di andarci perchè diceva che era troppo pericoloso per me, ma so che se fosse ancora qui noi due saremmo sugli spalti e lui starebbe ancora cercando di avere indietro la sua squadra. Era un vero guerriero e avrebbe combattuto sempre per quello in cui credeva. Mio padre ha passato la maggior parte della sua gioventù a giocare a calcio in giro per il mondo. Conosceva di più sulle nazioni e sulle città della maggior parte della gente. La mia famiglia ha avuto la fortuna di viaggiare con lui in tutti quegli anni e di averlo come guida. Era già incredibile così. Abbiamo tutti imparato tanto da lui e vorremmo tanto che fosse ancora qui a insegnarci tutto su squadre, cibo e vino, la storia di tutti i posti che ha visitato, una lista infinita”.
SULLA LAZIO
“Sin da quando ero bambino mio padre mi ha insegnato tutto della Lazio, di Maestrelli, dei suoi compagni, dell’importanza dei tifosi, e ancora oggi conservo tutto questo nel mio cuore. Il mio amore per la Lazio viene da lui e l’amore per lui di tutti i suoi amici e tifosi è qualcosa che apprezzo profondamente. Vorrei ringraziare personalmente tutti loro che continuano a mantenere vivo il suo spirito e che non dimenticano che lui era il migliore. Davvero unico nel suo genere”.