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Caso Keita, c’è l’aut-aut di Lotito: o arrivano 30 milioni o…

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Per quanto il vento soffi forte, una montagna non può inchinarsi ad esso” così recita un antico proverbio cinese. Ed è forse quello che Lotito in modo ferreo sta applicando con Keita Balde Diao. Una guerra di nervi che il presidente è sicuro di vincere. Nonostante il contratto del senegalese non sia molto lontano dalla scadenza (2018), il presidente non si smuove. O 30 milioni di euro cash, o niente. Il Milan – unica squadra (almeno in Italia) sulle tracce del senegalese – è avvisato. Nessun prestito con obbligo di riscatto, nessuna agevolazione.

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Insomma chi pensava che alla fine Lotito avrebbe ceduto concedendo un po’ di sconto alle pretendenti si sbaglia di grosso. Ha fatto così per Kolarov come per Hernanes e Candreva. Il brasiliano nel momento della cessione, era nella stessa posizione attuale di Keita (sessione di gennaio 2014, la scadenza del contratto a giugno 2015) eppure il presidente biancoceleste non ha subito la trattativa, l’ha comandata. In questo caso la posizione di forza è quella del giocatore, considerando anche il pessimo rapporto tra la Lazio e il procuratore del ragazzo Calenda. Anche se il precedente con Candreva fa sperare le pretendenti (anche lì Lotito sembrava irremovibile dalla sua richiesta). L’attaccante quindi – scrive il Corriere dello Sport – partirà a gennaio soltanto se arriverà un’offerta irrinunciabile. Il prezzo è fissato ed il pagamento deve essere diretto. E il presidente Lotito non ha mollato nemmeno sul rinnovo: conta di trattare al rientro del giocatore. Tare ne ha parlato anche con Mendes, il potente agente portoghese ha canali aperti in tutta Europa. Magari potrebbe suggerire a Mourinho, suo assistito, di lanciare l’assalto: con l’uscita del senegalese si potrebbe garantire anche un’operazione in entrata, con El Ghazi in pole. Tutto in ballo, in attesa di una svolta che tra oggi e giugno non potrà non esserci.

 

 

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