Il tecnico della Primavera biancoceleste, Andrea Bonatti, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel per fare il punto sulla prima parte di stagione dei suoi aquilotti.
Bonatti è abbastanza sodisfatto: “E’ stata una buona prima parte di stagione nella quale abbiamo conseguito buoni risultati. Ci auspichiamo di migliorarci perché ne abbiamo le possibilità. Il mio è un gruppo giovane e sono sicuro che, acquisendo esperienze e continuando a lavorare, si possa far meglio“. Un Natale amaro dopo la brutta sconfitta nel derby di Coppa Italia: “Il mio Natale non è stato dei migliori dopo la sconfitta nel derby. Abbiamo analizzato la partita appena ci siamo ritrovati. Il modo peggiore è far finta di niente, abbiamo visto il divario tra noi e la squadra più forte in Italia. E’ un’opportunità per colmare questo divario attraverso il lavoro, i ragazzi hanno capito il mio discorso e mi hanno dimostrato grande partecipazione negli allenamenti per raggiungere quel livello. E’ più facile ripartire dopo un 5-0, è impossibile non capire quale debba essere l’atteggiamento per rialzare la testa. Il divario si esprime su diversi piani. Il risultato conseguito, con quelle modalità e con quelle situazioni che hanno permesso alla Roma di andare in gol, è la sintesi del divario nei vari aspetti. Il risultato è l’unico fattore oggettivo. Sul resto si può opinare, ma una serie di circostanze hanno permesso che si concretizzasse quel risultato“. Sui prossimi impegni di preparazione: “Affronteremo il 5 gennaio una squadra di Serie D e successivamente sfideremo una Juniores Nazionale per alleggerire il carico. Ci alleneremo tutta la settimana tranne domenica. Mi aspetto di migliorare nel 2017. Nelle vacanze ho parlato con amici e addetti ai lavori e mi è stato detto che la squadra ha ottenuto tanti punti e che sarà difficile mantenere lo stesso rendimento nella seconda parte di stagione. Io sono un lavoratore fiducioso, abbiamo perso qualche punto che, con un po’ di attenzione e con un pizzico di qualità in più, potremo concretizzare nel girone di ritorno“. Poi sugli obiettivi: “Il nostro obiettivo è chiudere il girone di andata a 27 punti e chiudere quello di ritorno a 28. Il campo è l’unica cosa che conta, se abbiamo perso qualche punto un motivo ci deve essere. Abbiamo vinto con le ultime 4 della classe e con le prime 4, ci saranno delle motivazioni se non riusciamo a fare bottino pieno con le squadre di metà classifica. La Spal è a metà classifica e sono molto temibili, dobbiamo batterli e affrontare il ritorno con tutte le nostre armi per esprimerci al meglio. La gara che mi ha coinvolto di più del 2016 è stata la sfida contro il Napoli, il gruppo non aveva posto fine alla partecipazione, sono stato orgoglioso di vederli andare oltre nei supplementari segnando all’ultimo minuto. La svolta è arrivata con l’errore di Ceka contro il Cesena, mi ha fatto provare soluzioni diverse che ci hanno fatto conseguire risultati contro Fiorentina, Hellas Verona e Milan“. La squadra ha dovuto far fronte a parecchie difficoltà: “Nelle difficoltà bisogna trovare delle soluzioni, altrimenti non si va da nessuna parte. Per le caratteristiche dei miei giocatori, ho pensato che gli interpreti migliori fossero quelli che ho utilizzato. Sono contento che sia stata premiata l’adeguamento tattico di Spizzichino, Miceli e Rezzi. Vediamo se ci saranno altre varianti da poter attuare. A questa età non hanno completato la loro maturazione, manifestano delle caratteristiche che io da allenatore devo adattare ad un ruolo. Miceli può essere penalizzato per caratteristiche strutturali, ma ha un’intelligenza oltre la media. Rezzi ha un ottimo palleggio, mi serviva in quella zona di campo“. Il modulo rimane il 4-3-3: “Il 4-3-3 è una scelta condivisibile nel settore giovanile, è la base per far bene tutti gli altri moduli. Nel calcio però è tutto dinamico, con gli spostamenti che si effettuano per cercare spazi si creano sistemi diversi. Alla base di tutto c’è la ricerca degli spazi“. Infine sul futuro: “Sono proiettato per ottimizzare il mio lavoro, lo faccio con passione. Ho scelto di fare questo mestiere, sono riuscito a fare nella vita quel che mi piace. Nel tempo libero guardo delle partite per migliorarmi; ne vedo alcune del campionato italiano, per la tattica, a alcune della Premier League per approfondire aspetti tecnici“.