118 partite, 22 vittorie, 63 sconfitte. Sono questi i numeri della Lazio nell’era Lotito contro le grandi (Juve, Napoli, Roma,Inter e Milan), del massimo campionato italiano.
CARTA CANTA
U
na cosa è certa: i numeri, a lungo andare, dicono sempre la verità. E la verità che emerge dai numeri è chiara e sotto gli occhi di tutti: la Lazio, contro le grandi, non sa vincere. Il discorso è molto semplice: la squadra di Lotito contro squadre con una rosa migliore non ottiene praticamente mai i 3 punti. Tranne rari casi di exploit e vittorie strappate con grinta e cattiveria calcistica. La percentuale di vittorie dei biancocelesti contro le cosiddette grandi si attesta sul 25%. Percentuale irrisoria per pensare di competere ad alti livelli per un posto Champions. Negli scorsi anni la Lazio, in alcune occasioni, ha approfittato dei crolli delle squadre più blasonate per ottenere piazzamenti importanti.
INZAGHI FA QUEL CHE PUO’
Analizzando l’andamento di questa stagione, i numeri confermano quanto detto sopra: 40 punti, ottenuti grazie a 12 vittorie e 4 pareggi. 5 sconfitte, 2 con la Juventus, una a testa contro Milan, Inter e Roma. Semplicemente tutte le sconfitte della Lazio sono state ottenute contro squadre con una rosa nettamente migliore di quella biancoceleste. Inzaghi fa quel che può. Ottiene i punti contro quelle squadre che sono sulla carta inferiori alla sua. E questo non è un dato da poco, se solo si pensa agli anni passati, in cui ci siamo ritrovati a commentare sconfitte contro compagini che lottavano per la salvezza. Il calcio non è una scienza esatta, ma alla lunga emergono i veri valori delle rose.
E LOTITO CHE FA? NIENTE.
In tutto questo, la società, nella persona del presidente biancoceleste cosa fa? Niente. L’immobilismo biancoceleste in sede di mercato è ormai cosa nota a tutti, addetti ai lavori e non. Prendere giocatori più o meno sconosciuti per poi venderli una volta che questi diventano grandi è diventata la prassi. La routine biancoceleste tende a ripetersi negli anni. La Lazio, da punto di arrivo, è diventata un punto di passaggio, una vetrina attraverso la quale farsi conoscere nel mondo del calcio che conta. Ed è inutile rimuginare su cosa sarebbe potuto essere o cosa sarà, la realtà è questa e non sembra poter avere risvolti positivi, almeno nell’immediato. Squadre come Juventus, Roma, Inter e Napoli approfittano delle finestre di mercato per tappare le poche falle presenti nei lori sistemi di gioco. La Lazio galleggia in un limbo che a questo punto sembra voluto. E il divario con le big, inevitabilmente e ovviamente, aumenta…
Un plauso alla squadra e ad Inzaghi, che con la voglia ed il carattere stanno comunque ottenendo risultati positivi. Ma i limiti della rosa, alla lunga, emergono. Questa è solo la constatazione dell’ovvio.
Giulio Piras