Poco più di 48 ore e sarà di nuovo Campionato. La Lazio si prepara ad affrontare il primo avversario dell’anno, il Crotone. Una sfida abbordabile ma per questo da non sottovalutare. Nella sfida dell’8 Gennaio, moto probabilmente, avrà la possibilità di mettersi in mostra (finalmente) Luis Alberto. Lo spagnolo sta dando il massimo in allenamento dimostrando la sua grande volontà di dare una svolta alla sua stagione anonima. Per parlare della sfida dell’Olimpico di dopodomani è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione, “9 Gennaio 1900” l’ex centrocampista biancoceleste Andrea Agostinelli.
“Vorrei avere a disposizione Felipe, Keita e Lulic anche se la loro assenza impedisce una perdita di concentrazione che contro il Crotone ci sarebbe potuta stare. Chi entra dall’inizio ha la sfortuna di dover dimostrare immediatamente all’allenatore di meritare il posto. Sono molto curioso di vedere all’opera Luis Alberto, chissà che non faccia una grande partita. Io non credo alla Champions anche se il mio tentennamento iniziale sulla Lazio in Europa League me lo sono rimangiato. I biancocelesti devono fare bene in questi due mesi prima di Marzo per poter soltanto pensare di cambiare obiettivo: ci sono sicuramente 3 squadre più forti al momento”. Un accenno al mercato appena iniziato: “La sessione di gennaio è particolare, arrivano giocatori che devono integrarsi con il resto del gruppo ed entrare subito in condizione. In ogni caso sempre meglio acquistare che no. Biglia e Keita si possono dare via anche se devono essere degnamente sostituiti. In attacco prenderei uno come Paloschi o uno come Zaza, preferendo il secondo”. L’ex centrocampista biancoceleste continua analizzando la sua esperienza appena conclusa in Albania e quella di qualche anno fa a Crotone: “C’è stata una separazione consensuale con lo Skenderbeu. Volevo tornare a casa, per la mia famiglia la situazione cominciava ad essere pesante. La stagione e mezza vissuta in Albania è stata molto positiva sotto tutti i punti di vista: era la mia prima volta all’estero, ho un ottimo ricordo. Sono prontissimo per tornare in panchina in Italia. Crotone è una piazza ottima per i giovani: sono competenti, Ursino in tanti anni che è lì ha tirato fuori dei talenti e valorizzato dei ragazzi Primavera. La salvezza è un miracolo, lo sanno pure loro, in ogni caso sono una bellissima realtà che forma grandi giocatori, vedi Florenzi, Cataldi e Bernardeschi. Io, nella mia esperienza sostituii Gasperini, avevo Mirante, Paro, Gastaldello, Foggia, tanti buoni giocatori. Nicola è un ottimo allenatore che mette bene in campo le sue squadre. A Roma i pitagorici sembrano spacciati”. La chiusura è su un futuro desiderio biancoceleste: “In generale mi sento un uomo da campo, quindi preferirei allenare piuttosto che fare il dirigente. La Lazio è stata la mia vita quindi me la sento dentro la pelle, qualsiasi ruolo sarebbe ben accetto, anche l’allenatore dei pulcini”.