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Abbiamo fatto più campagne abbonamenti quest’anno che in 117 anni!

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omenica ero allo stadio, settore distinti nord. Avevo dimenticato di fare l’accredito stampa e avevo rimediato un biglietto in quel settore. Dopo un aperitivo con Giulio e i suoi amici, a cui poi si sono aggiunti i vari Salvatore, Maurizio ecc., prima di entrare ancora un Borghetti e… Avanti Lazio!

Erano anni che non sedevo sul fronte Nord. è stato un interessante pomeriggio pieno zeppo di riflessioni e professionalmente diverso: niente pagelle né pc, solo qualche video e una foto emblema su Instagram, il social dove racconto la mia Lazio con le immagini e i frammenti della quotidianità. Dopo un po’ di ambientamento, il primo tempo me lo sono gustato seduto a smadonnare per il rigore di Biglia. Appena l’arbitro Maresca ha fischiato l’intervallo, mi sono alzato velocemente e sono andato a fumarmi una sigaretta, lì al boccaporto, una sorta di piazzetta all’interno dello stadio. Ho incontrato Testone, Simoncino del Bar e scambiato una chiacchera con un padre di famiglia canadese. Un turista che con i suoi due figli era venuto a vedere la Lazio. Anche lui mi chiedeva come mai lo stadio fosse vuoto, ed io mi son sbizzarrito, facendo un po’ di pratica linguistica per risollevare il mio inglese “stile Alberto Sordi”. Al rientro in campo delle formazioni, non ce l’ho fatta a riposizionarmi alla fila 34 posto 13S. Era più forte di me. Vecchie maniere mi sono messo proprio dove iniziano le scalette insieme ad altri appassionati old school. La partita si vedeva un po’ così, e non c’era nemmeno un monitor per vedere meglio il guizzo di Ciro Immobile che ci ha regalato tre punti pesantissimi per la corsa all’Europa. Però stavo bene. Molto bene. Dopo cinque anni, anzi meno perché con Marco Savo qualche gioia in tribuna stampa l’abbiamo condivisa. Al gol dei Pionieri, ho avuto anche il privilegio di riabbracciare un tifoso semplice, insomma uno come me. Un uomo della mia stessa età che diceva di essere esperto di calciomercato perché il nipote “se vedeva tutti i video”. Tifosi semplici che non vanno lì per lavoro o altre cose, ma solo per sfogarsi da una settimana di lavoro e difendere un’ideale, due colori che ci appartengono. Senza troppi fronzoli, posso tranquillamente affermare che “Io non supererò mai questa fase”.

Appena l’arbitro fischia la fine della partita, mi dirigo subito verso casa perché altro lavoro mi attendeva. Esco dallo stadio provando una fantastica sensazione di appartenenza. Leggero senza il pc, immerso nella piccola folla che usciva festante. D’altronde con la Lazio vincente si torna a casa sempre con il sorriso sulle labbra. Il fulmine a ciel sereno arriva quando sono ormai giunto all’altezza della Farnesina. Ecco la nota dolente. Eravamo pochi, non quattro gatti, ma nemmeno ventimila. “La Lazio comunica che è partita la campagna abbonamenti per il girone di ritorno”. Il pensiero è stato secco e deciso “Ammazza. Amo fatto più campagne abbonamenti quest’anno che in centodiciassette anni de storia. Tanto nun ce venimo più. Annomosene va. Tanto questo a da’ finì“.

Eredi del pasquino –

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