E’ l’attentatore di Berlino, Anis Amri, l’uomo ucciso questa notte nel corso di un conflitto a fuoco con la Polizia a Sesto San Giovanni. Amri era stato fermato dalla Polizia per un controllo in piazza Primo Maggio intorno alle tre della notte scorsa. Secondo quanto appreso dall’Ansa da fonti dell’antiterrorismo milanese, all’intimazione dell’alt, l’attentatore di Berlino non ha esitato: ha estratto la pistola, una calibro 22, e ha iniziato a sparare contro gli agenti, ferendone uno alla spalla, ma è rimasto ucciso nel conflitto a fuoco. L’identificazione dell’uomo ucciso a Sesto San Giovanni come Amis Amri, il killer di Berlino, è arrivata sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte. Prima di morire l’uomo avrebbe urlato Allah akbar.
Dagli accertamenti dalla Digos, coordinati dal capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, Anis Amri, il killer di Berlino, è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery, in Savoia, da dove ha raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese ha preso poi un treno per Milano dove è arrivato attorno al’una di notte. Infine dalla Stazione Centrale si è spostato a Sesto san Giovanni dove attorno alle 4 ha incrociato i due agenti della volante che poi, durante una sparatoria, lo hanno ucciso. «Se c’è un controllo elevato del territorio che consente, nell’imminenza dell’ingresso nel nostro paese di una persona che è stata in fuga, di identificarlo e neutralizzarlo, vuol dire che c’è un sistema capace di funzionare. L’Italia è grata a questi due poliziotti che hanno reso un servizio straordinario alla comunità”: ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, parlando dei due poliziotti agenti dell’uccisione del killer di Berlino, Cristian Movio e Luca Scatà. Minniti ha spiegato che sono state tempestivamente informate le autorità tedesche.
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