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a star sulla rampa di lancio a separati in casa. Non era facile immaginarsi uno sviluppo del genere per la carriera di Mamadou Tounkara e Joseph Minala. In Primavera si erano presi il palcoscenico di prepotenza, il primo conquistando un fantastico scudetto nel 2013, il secondo protagonista della Coppa Italia Primavera vinta nel 2014.
Sul più bello però, al momento del grande salto in prima squadra, qualcosa si è inceppato. Si è parlato di problemi caratteriali da entrambe le parti, con Tounkara che si rese protagonista due anni fa di un battibecco via Twitter con Stefano Pioli, chiamato a farlo esordire in Coppa Italia contro il Varese (dopo la prima in Serie A avvenuta contro il Bologna sei mesi prima). Minala era partito da un match contro la Sampdoria, poi le esperienze a Bari, coi primi gol in Serie B, e a Latina che hanno visto progressivamente perdersi un talento che sembrava una vera promessa del centrocampo.
Così come Tounkara pareva destinato a percorrere le stesse orme di Keita. Guardando le partite della Primavera, in molti indicavano Mamadou come “il prescelto”, anche meglio dell’attuale asso della prima squadra. Da settembre i due si allenano senza essere presi in considerazione neppure da Inzaghi, che pure ne conosce meglio di chiunque altro le caratteristiche. Minala non ha trovato in estate destinazioni che potessero rilanciarlo, Tounkara paga un anno non solo senza gol, ma anche praticamente senza presenze tra Crotone e Salerno. Solo una destinazione giusta a Salerno che ne rilanci le potenzialità potrebbe rivitalizzare due carriere che al momento sembrano appese a un filo.
Fabio Belli