Per presentare la sfida tra Lazio e Fiorentina l’ex centrocampista viola, Eraldo Pecci, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3:
“La Fiorentina un paio di mesi fa ha svoltato giocando più in profondità, smettendo di palleggiare molto orizzontalmente. Presentava un calcio stucchevole, con pochi tiri in porta. La Viola ha una buona rosa, con giocatori tecnicamente importanti. Terminerà la stagione certamente nella colonna sinistra della classifica. Il nostro campionato è di livello molto basso, delle tre che vengono promosse, due retrocedono ormai sistematicamente. La forbice tra la Juve e le altre si allarga sempre più. Ci si gioca solo i posti nelle manifestazioni europee. Bisogna ripensare a questo campionato, il prodotto cala. Ci sarebbe da riportare la Serie A a 18 squadre o anche a 16. Realtà come Cagliari e Verona è difficile che tornino a vincere lo Scudetto. Kalinic ha il senso del gol, Bernardeschi è una bella promessa. La Fiorentina non può vincere il campionato ma può fare un cammino onorevole. Il giovane azzurro da esterno destro rende al meglio, riesce però a esprimere le sue qualità anche in altre zone di campo: giocare in diverse posizioni gli serve per maturare e capire che giocatore può diventare. Lui non è una sorpresa, è già nel giro della Nazionale. Ha le caratteristiche per diventare un buon giocatore, vedremo se di prima o di seconda fascia; sta avendo buoni numeri anche in zona realizzativa. Quello della stanchezza per le sfide infrasettimanali è un logo comune. Un atleta di 20-30 anni che si stanca a fare 90 minuti, di cui 60 effettivi, non è molto credibile. I pericoli maggiori, visto che ormai si gioca in spazzi molto stretti, possono venire da eventuali contrasti in campo. Paulo Sousa? Gli allenatori servono con i bambini, per aiutarli a crescere e maturare. Se un tecnico, però, ha grandi giocatori, incide meno. Con i giocatori bravi l’allenatore non deve fare danni, è come un medico. In pochissimi casi può mettere qualcosa in più, ma sono sempre i giocatori a fare la differenza. La Lazio gioca sempre alla pari con tutte le avversarie. Ha giocatori che nel nostro campionato sono di buon livello. Biglia è molto bravo, Felipe Anderson sta facendo bene, Immobile segna, Keita risolve le partite. La rosa biancoceleste può contare su giocatori che altri club si sognano. È una squadra compatta, coesa, c’è chimica: questo aiuta a tirare fuori sempre il massimo, o anche qualcosa di più, dalle prestazioni dei singoli. In Italia la fase non possesso è molto curata ma ormai in pochi sanno difendere. Questa, ad esempio, è la differenza della Juve, che ha quei 3-4 ‘vecchi’ che sanno fare il loro mestiere. Negli ultimi anni si è data più importanza alla linea che alle chiusure uno contro uno: si dovrà lavorare un po’ di più in questo, di difensori capaci di marcare l’uomo ce ne sono ormai pochi”.