Quello che è successo qualche giorno fa a Radio24 è stato gravissimo, un episodio brutto e di cattivissimo gusto che ha fatto scoppiare un caos mediatico, che tutt’ora continua a lasciare il segno, soprattutto nel cuore dei laziali da sempre additati come razzisti oppure come persone maleducate, sono arrivate le scuse di rito da parte di Merkù che però non ammorbidisce quanto è successo. Uno degli ospiti della trasmissione “Tutti Convocati” era Pierluigi Pardo, conduttore televisivo e commentatore calcistico e ha chiesto scusa a tutti: “Ci siamo morsi le mani mille volte per una cosa che non doveva succedere. Merkù si è scusato, la radio ha divulgato un comunicato, ma noi non volevamo che passasse solo così la questione. Non volevamo mettere la testa sotto la sabbia. Pensiamo che era doveroso tentare di sistemare le cose. D’ora in poi Paparelli lo ricorderemo tutte le volte che sarà possibile. Seppur inconsciamente, abbiamo sbagliato tutti“
Sono intervenuti anche Guido De Angelis, storica voce biancoceleste, Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo e Riccardo Rastelli, esponente della Curva Nord. Il primo ha iniziato ricordando quel momento: “Fu un giorno particolare, nessuno mai si immaginava di poter tornare a casa con questo fardello. Una giornata orribile. Ero presente. Non c’era più la voglia di andare allo stadio”
Poi passa la parola a Gabriele: “E’ sempre un coltello nella piaga che gira. Non riusciamo a vivere il nostro dolore in intimità. Ce n’è sempre una nuova. Un giorno un coro ‘goliardico’ con la giustificazione ‘eh ma sono ragazzi, nemmeno sanno ciò che fanno’, un altro una scritta sul muro, o un insulto nel bar. Ora Merkù, a cui comunque auguro un sereno Natale perché son convinto che sia dispiaciuto. Sono cresciuto con gli insulti a mio papà. Non ne posso più″.
Dopo questo ricordo toccante Pardo ha concluso con una frase che ha il sapore di scuse: “Dal letame nascono i fiori, come cantava De Andrè“
Rastelli ha poi concluso: “Siamo disgustati da tutto quanto. In realtà anche essere qui ci fa strano. Non siamo qui a fare protagonismo di vittimismo o altro. Crediamo nella tua buonafede di Pardo, ma ci risulta davvero difficile credere che non controlliate i testi e che Merkù non sapesse nulla”