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Paglia: “Le ‘furbizie del presidente’ ci sono costate Keita”. Sul mercato non ha dubbi…

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Il direttore de ‘L’ultima ribattuta’  Guido Paglia è intervenuto su Radiosei per parlare del momento dei biancocelesti:

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Sulla Lazio: “Questa Lazio mi mette proprio di ottimo umore perché sta andando tutto quanto molto bene rispetto a come eravamo partiti. Non siamo la Lazio di anni fa però certamente è una squadra quadrata che Inzaghi sta mettendo bene in campo, sa correggere e all’inizio del campionato non sembrava avere le idee molto chiare, invece, adesso si vede che studia le partite, utilizza i giocatori al meglio. Insomma, si vede proprio che sta maturando. Quindi da questo punto dio vista è confortante. Naturalmente ci sono dei nei come questo di Keita che ormai è un giocatore che abbiamo perso, cioè lo ha perso la società perché non ha saputo gestirlo. Ritorniamo ai vecchi discorsi: Keita è un tesoretto che andava gestito in un’altra maniera. Certo i ragazzi sono quello che sono, però i ragazzi di altre società vengono seguiti e trattati con più attenzione. Questo ormai penso che lo abbiamo perso definitivamente”.  Keita però è un ragazzo difficilmente gestibile tra lui e il suo procuratore: “Sì, infatti andava gestito prima con il procuratore precedente. E’ questo il problema. Lui non è un santino però il problema sono le ‘furbizie del presidente’ che è convinto sempre di essere più furbo di tutti e alla fine di poter strappare le condizioni migliori. Purtroppo il mercato nel calcio è questo la liberalizzazione della circolazione degli uomini e delle merci ormai ha rovinato completamente tutto e quindi bisognava usare maggiore attenzione…ma per lui la parola “attenzione” è un’optional che conosce poco”. Ci vorrebbe più chiarezza e capire quanto la Lazio voglia offrire e perché lui dice no. In Italia difficile trovare qualcuno che gli darebbe senza dubbio la maglia da titolare e dove c’è un allenatore che lo adora: “La questione è un po’ più complicata. Siamo sotto i 2 milioni di euro e questo certamente è un’eccellente quotazione, non sarebbe quello il problema. Il problema è che: se tu valuti un giocatore 30 milioni il giocatore dice: “allora se io valgo 30 milioni tu mi devi dare 3”, è questo il discorso. Poi a giugno, quando inizierà l’ultimo anno di contratto non puoi chiedere 30, è evidente. Sono quelle sceneggiate stupide che portano a svalutare tutto e a perdere il giocatore. Perché se tu ti metti in questa situazione, quello che poteva essere un’eccellente contratto, 1,8 milioni mi sembra, diventa inferiore perché appunto il giocatore dice “ah sì? Se vogliono 30 milioni io voglio…”, dopo di che abbiamo visto che nessuno si è fatto sotto, tanto meno quella cifra. Noi finiremo per perdere il giocatore perché si è rotto il feeling con la società e parte dello spogliatoio al di là dei salti mortali che ha saputo fare Inzaghi”. Sul mercato in entrata: “Io dormo tranquillo nel senso che al massimo ci sarà qualche scambio di figurine se va Djordjevic  e arriva Paloschi, che a me piace molto perché è un Immobile-bis, un altro giocatore che da il fritto quando scende in campo e poi ha le caratteristiche di Immobile. Il povero Djordjevic invece per valorizzarlo dovresti cambiare modulo quindi è lui che è un pesce fuor d’acqua per via delle sue caratteristiche. Quindi può darsi che ci siano questi scambi di figurine ma di seconda fila. Leviamoci dalla testa che vengano fatti degli investimenti importanti perché il bilancio non è dei più rosei”. Inoltre se prendi un grosso nome quello viene qui per giocare cosa difficile in questo momento: “Infatti leviamocelo dalla testa, stiamo con i piedi per terra. Ormai conosciamo Lotito. Ripeto, se poi si tratta di fare 2-3 scambi di secondo piano questo va bene ma leviamoci dalla testa che arriva il giocatore che ci cambia la vita e ci porta in Champions League“. Su Juventus-Roma di sabato, preoccupato o convinto che la Juventus lo scudetto se lo può scucire solo lei da sola: “La seconda. Io credo che il gap tra le due sia ancora notevole. Sì per carità non è ancora finito il girone d’andata, abbiamo visto tante rincorse dove 6-7 punti potevano essere rimontati a primavera ed è presto dare un giudizio ma da quello he ho visto la Juve è ancora 3 gradini sopra la Roma“. Infine gli viene chiesto se cederebbe de Vrij intorno ai 40 milioni per prendere un grande Centrocampista e un grande attaccante: “Certamente lo farei, non c’è dubbio. Perché io sono di scuola cragnottiana e so benissimo come si costruiscono le squadre di successo: si fanno dei sacrifici, se i sacrifici però portano dei risultati importanti. Ai tempi di Cragnotti questo avveniva, ai tempi di Lotito questo non avviene per cui “Peppa per Peppa, mi tengo la Peppa mia”. Noi, senza rimanere su Cragnotti, cedendo Peppiniello Massa il grande Sbardella fece la squadra dello scudetto. Quindi ci sono queste situazioni ma devi avere le garanzie e a me questo presidente le garanzie non le dà e di conseguenza in linea di principio sono d’accordo, in linea pratica no“.

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