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Lazio-Giaccherini, risponde l’agente. Che poi consiglia Di Canio…

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Quello di Emanuele Giaccherini è solo l’ultimo dei nomi circolati in casa Lazio per la sostituzione di Keita. Proprio di quest’indiscrezione ha parlato, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, l’agente del calciatore, Furio Valcareggi: “Al momento non so nulla da parte della Lazio. Non ho sentito Tare e non conosco personalmente Lotito, dunque non ho avuto mezzo indizio in questa direzione. Certo, se partisse Keita… Anche se Emanuele comunque è più una mezz’ala da corsa. Copre una distanza di 13-14 chilometri a partita e potrebbe dunque diventare un esterno alto di quantità. La sua arma principale è però la duttilità, oltre alla grande capacità di ritrovarsi con i tempi giusti solo davanti al portiere“. Doti che non gli hanno permesso tuttavia di ritagliarsi il suo spazio nel Napoli: “I partenopei, come rosa, sono superiori anche alla Juventus, che però resta più forte davanti. Quando davanti hai Callejon, Insigne e Mertens, è normale che giochi poco, anche se comunque Giaccherini è sceso in campo sia in campionato che in Champions League. Per Giuntoli è incedibile, ma questo è un concetto che nel calcio non esiste“. Un approdo quello ai piedi del Vesuvio avvenuto dopo la parentesi al Sunderland: “Facile rimuginare sulle decisioni il lunedì, meno prenderle il sabato. Certo si fa poca fatica, ma il contesto prestigioso è stato importante nel farci decidere anche di abbandonare la strada Torino, con cui era tutto fatto“. Sulle possibilità di uno sbarco nella Capitale: “Con Lotito non ho parlato, ma so che Emanuele non guadagna tanto per i parametri biancocelesti. Poi non saprei. Il presidente se lo può permettere, ma è anche uno che sta molto attento ai conti. In biancoceleste poi ritroverebbe Marco Parolo, di cui è un grande amico. Sullo stipendio però i giocatori non fanno sconti. Giaccherini è un bel ristorante, non si prende con un budget da pizzeria“. Anche in biancoceleste si troverebbe davanti una notevole concorrenza: “Keita e Felipe Anderson sono giocatori importanti e se la battono con gli esterni del Napoli, che però vivono un periodo piuttosto fortunato e stanno letteralmente dipingendo il campo sostenuti dalla solidità di Diawara, un calciatore che in futuro diventerà forte quanto Pogba“.

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Qualche parola poi sull’avventura al fianco di Paolo Di Canio: “Entrò nello spogliatoio facendo troppo rumore. Era sempre troppo agitato. Io in carriera l’ho aiutato a Terni e da allora è molto cambiato. Fare l’allenatore è diverso dal fare il calciatore, bisogna essere più riflessivi. Lui ha reso un po’ violento l’approccio con la squadra quando invece deve violentare un po’ la sua esuberanza per ripartire alla grande su una panchina“. Infine, sull’arrivo dei cinesi nel calcio italiano: “Stanno entrando a piedi uniti con tanti di quei soldi che fanno barcollare anche giocatori che guadagnano bene. Hanno fatto un’offerta ad Hamsik, vi svelo, fuori di testa. Stanno venendo qua con argomenti irrinunciabili. Oscar guadagnerà 25 milioni netti l’anno, ed è solo l’inizio di fermenti pazzeschi“.

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