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L’avv. Gentile dice la sua sul caso Strootman e sui “capricci” di Keita e…Zarate

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L’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile è intervenuto a Radio Incontro Olympia per parlare della “discutibile” decisione su Strootman e per alcune situazioni di casa Lazio:

Strootman? Il problema va visto sotto l’aspetto sportivo, che è negativo, e dal punto di vista giuridico, che è interessante. Bisogna vedere come sarà motivata la decisione del Giudice Sportivo. L’arbitro ha visto l’episodio, l’ha sanzionato e la prova televisiva non è ammessa per contestare la decisione dell’arbitro. La sua decisione è insindacabile. La verità è che si continua a dare peso alla decisione dell’arbitro, perché il campionato deve andare in un certo modo, le esigenze della Serie A sono quelle. I risultati devono essere certi. Così stanno le cose. Serve la moviola in campo, così le ingiustizie non ci saranno più. L’errore dell’arbitro però non è insindacabile, e quindi si deve valutare diversamente. Bisogna cambiare le norme anche per mettere in condizione l’arbitro di non sbagliare. Questa discrezionalità degli arbitri sembra avere un secondo fine. Lo sbaglio è stato fatto prima, perché non si è accorto della simulazione dell’olandese. Se l’avesse vista sarebbe stato espulso. Lo ha ammonito per l’acqua lanciata a Cataldi, che poi è stato espulso dopo la reazione. L’arbitro ha sbagliato nelle decisioni prese. La situazione Zarate? E’ passato tanto tempo, abbiamo fatto ricorso ma la Lazio non ha preso soldi. Zarate era un bambino capriccioso e sportivamente un bandito, si è rovinato a causa del suo comportamento. La giustizia sportiva europea ha dei criteri diversi da quelli nostri. Hanno stabilito così ma non è finita, noi vogliamo un risarcimento. I rinnovi? L’atmosfera è serena e tranquilla. La situazione di Keita è frizzante. Ogni tanto qualcuno fa qualche capriccio, anche per colpa dei procuratori, ci vuole pazienza sono ragazzi. Lotito dice: “Morto un Papa se ne fa un altro”, e ha ragione”.

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