Abbiamo ascoltato per giorni la morale fatta dai tifosi romanisti a Lulic e le sue dichiarazioni nei confronti di Rudiger. Ora però, come un fulmine a ciel sereno, emerge questo contrattacco…non dai tifosi biancocelesti ma da parte di qualcuno più neutrale: “La Gazzetta dello sport“. Il quotidiano rosa infatti condanna ferocemente la nuova pagina di vergogna, anche a livello internazionale, scritta dai tifosi giallorossi: colpevoli di aver disturbato, infangato, sfregiato, il minuto di silenzio che ha preceduto l’inizio del match di Europa League tra l’Astra Giurgiu e la squadra giallorossa con assurdi cori contro la Lazio.
“Una vergogna internazionale. Gli ultrà della Roma hanno infangato con beceri cori contro la Lazio il minuto di silenzio per i calciatori della Chape, vittime dell’incidente aereo in Colombia, osservato a Bucarest prima dell’inizio della partita di Europa League tra Astra Giurgiu e Roma. Dal settore riservato agli ospiti, si sono levati numerosi cori contro i cugini biancocelesti che hanno provocato la reazione da parte dei tifosi locali con una pioggia di fischi. Ma non è finita qui perché qualche minuto dopo, sono scoppiati anche tafferugli all’interno dello stadio con gli ultrà romanisti ancora protagonisti” ribadisce il quotidiano rosa.
Quando poi la partita è iniziati gli ultrà giallorossi hanno provato a spostare i propri striscioni in un’altra area dello stadio. Un tentativo al quale si sono opposti, però, gli steward. Un “oltraggio” mal digerito dalla tifoseria giallorossa e questo ha dato vita a tutta una serie di tafferugli tra ultrà, steward e anche degli agenti di polizia intervenuti per riportare la situazione alla normalità. Gli steward hanno usato anche lo spray urticante per allontanare i tifosi italiani. Mentre divampava il caos, un tifoso di casa ha invaso il campo e ha raggiunto il settore ospiti dove ha rubato uno striscione dei romanisti. L’uomo è stato immediatamente fermato dalla polizia, e lo striscione è stato restituito da un fotografo agli ultrà giallorossi. Insomma ancora una volta è emersa una certa differenza di stile da parte della branca giallorossa. Complimenti! Neppure di fronte alla tragedia. Neppure nel ricordo di chi non c’è più. Neppure durante la commemorazione delle vittime del disastro aereo colombiano che ha visto la scomparsa, fra gli altri, anche dei giocatori della Chapecoense. Non c’è limite al peggio, non c’è limite alla vergogna.