“Ich bin Moritz Leitner“, “Io sono Moritz Leitner“.
Tedesco, o meglio bavarese di Monaco, classe 1992, di professione centrocampista. Cresciuto nelle giovanili del club meno blasonato della sua città, il Monaco 1860. Figlio d’arte (il padre, Erwin Feldberger, fu un discreto giocatore a cavallo tra gli anni ’60 e ’70), possiede una buona visione di gioco, è veloce ed è molto abile nei dribbling e nelle ripartenze. Può giocare sia come centrocampista centrale, sia come esterno sinistro, sia a supporto delle punte.
Questo è quanto si evince da Wikipedia, in quanto Moritz Leitner, in casa Lazio, queste caratteristiche non le ha fatte intravedere. O perlomeno non ne ha avuto possibilità.
Dal suo approdo a Roma il 12 agosto infatti, per una cifra vicina ai 2 milioni di euro, del centrocampista tedesco si ricordano sporadiche apparizioni, un totale di 13 minuti divisi in due presenze nei minuti finali contro Cagliari ed Udinese. Eppure il Ds biancoceleste Igli Tare ad un mese dal suo approdo a Roma, rispondeva così a chi lo definiva come un acquisto inutile: “Il suo acquisto è stato visto da alcuni come qualcosa di inutile, ma non sono d’accordo. Questo è un giocatore che ha esperienza internazionale, e può giocare in diverse posizioni a centrocampo. In più vuole dimostrare di poter tornare utile nuovamente anche alla Nazionale tedesca“.
Il Direttore sportivo biancoceleste è convinto che i soldi utilizzati per il nativo di Monaco di Baviera siano stati ben spesi, i tifosi aspettano di rivedere quel giocatore che ai tempi del Borussia Dortmund aveva fatto innamorare uno dei guru del calcio tedesco, l’attuale tecnico del Liverpool Jurgen Klopp.
C’è tutto un 2017 in cui dimostrare qualcosa, se lo augurano i sostenitori biancocelesti, ma anche e soprattutto mister Simone Inzaghi.
Glück Moritz!