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Gassman: “Io romanista ma non anti-laziale”. E su Strootman e Lulic…

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A poche ore dalla sfida di questa sera all’Olimpico tra Roma Milan, i due attori-tifosi Alessandro Gassman (giallorosso) e Claudio Bisio (rossonero), protagonisti della commedia ‘Non c’è più religione’, si sono confrontati e raccontati sulle colonne de ‘La Gazzetta dello Sport’. Tra i temi toccati dal figlio del grande Vittorio, il suo rapporto con l’altra squadra della Capitale, la Lazio, di cui si è divertito a fingersi sostenitore nella pellicola ‘Gli ultimi saranno gli ultimi’ (in cui canta l’inno biancoceleste e recita la formazione del secondo scudetto):

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Nemmeno dopo la vittoria nel derby ho scritto qualcosa su Twitter. Infatti non mi sento un anti-laziale, i tifosi biancocelesti non mi sono particolarmente antipatici”. A proposito della stracittadina, l’attore romano torna poi su quella giocata la settimana scorsa, soffermandosi sugli episodi che hanno visto protagonisti Strootman Lulic: “Quella simulazione a bordocampo dell’olandese non mi è proprio piaciuta, non è da campioni. Le parole del bosniaco a Rudiger nel post-partita?Purtroppo il razzismo esiste, ed in maniera molto diffusa. Un calciatore però dovrebbe comprendere qual è il suo ruolo tra i ragazzi, anzi tra i tifosi di tutto il mondo, visto il nostro campionato si vede ovunque. Il suo peso è enorme e dovrebbero essere le stesse società ad armarli di un bagaglio culturale. A maggior ragione se giocano in Italia, paese straordinario sotto il profilo dell’accoglienza“.

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