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DOMANDA – Perché designare un arbitro nato a Firenze per Lazio-Fiorentina?

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A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. A poco più di una settimana dalla richiesta fatta da Simone Inzaghi di una maggiore attenzione e rispetto a livello arbitrale (a causa delle discutibili decisioni in merito agli atteggiamenti dei romanisti nel derby capitolino) ecco la prove che quelle parole se le sia portate via il vento.  Per il big match di domenica sera, Lazio-Fiorentina, è stato designato l’arbitro Irrati. Per carità…il bilancio persino favorevole per i biancocelesti, con tre vittorie, un pari e tre ko. L’ultimo, quello casalingo contro il Napoli (0-2) con il match interrotto per i cori razzisti a Koulibaly. C’è però un piccolo problemino tecnico che rende tale arbitro “inadatto” (per usare un eufemismo) per arbitrare Lazio-Fiorentina, Il motivo? La scheda personale del fischietto Massimiliano Irrati parla chiaro: nato a Firenze, tesserato Aia presso la sezione di Pistoia.

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Ad insorgere contro tale designazione ci sono tantissimi tifosi biancocelesti che stanno ponendo la medesima domanda….Perchè proprio lui? Non c’era un altro arbitro che potesse arbitrare Lazio-Fiorentina? Pistoia dista appena 40 chilometri da Firenze, un chilometraggio troppo esiguo per escludere totalmente il discorso della territorialità. La scelta è ai limiti della norma, ma di certo non è stata una designazione opportuna considerando il valore della posta in palio all’Olimpico. È una partita molto delicata per la formazione di Inzaghi che potrebbe dare ai biancocelesti la possibilità di accorciare ulteriormente la distanza dal vertice dopo che si sarà giocata Juventus-Roma. Ma al tempo stesso è una partita fondamentale anche per la Fiorentina di Paulo Sousa. Poi per carità magari Irrati farà una partita perfetta, assegnerà calci di rigore che effettivamente meritano…di essere assegnati, cartellini, punizioni ecc.. tutto perfetto…ma perché rischiare? L’idillio tra l’attuale classe arbitrale e la Lazio non è mai sbocciato e ciò rischia di fare un’unica vittima: la Lazio. Speriamo bene…

Marco Lanari

 

 

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