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Chiesa: “Nel derby fatali gli errori individuali. Con la Samp sfida complicata”



È stato bomber sia da parte blucerchiata sia da parte biancoceleste: chi meglio di Enrico Chiesa per parlare della sfida di sabato sera tra Sampdoria e Lazio? L’ex attaccante è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio per parlare anche di quello che è stato il derby, infuocato e pieno di strascichi, di domenica scorsa.
Che derby hai visto e cosa è mancato alla Lazio per vincere? “Non è mai facile commentare un derby perso. Il derby di Roma è una cosa straordinaria che va al di là di ogni spettacolo sportivo che si possa vedere in Italia. Penso che abbia detto tutto Inzaghi, gli errori individuali sono stati fatali per l’andamento del match. Prima il clamoroso svarione di Wallace, poi lo sbaglio di Marchetti. Il primo gol ha influito pesantemente, la Lazio fino a quel momento era stata brillante. Ora bisognerà reagire ripartendo dalle cose positive e dal buon campionato fin qui disputato dalla Lazio“.
Che Sampdoria troverà la Lazio? “Una squadra difficilissima da affrontare, soprattutto in casa loro. In partite come quelle come contro l’Inter in casa e come contro la Fiorentina in trasferta ha mostrato tutta la sua solidità. Non disdegna di rischiare qualcosa, di sicuro i blucerchiati privilegiano i ritmi alti e sono molto pericolosi a Marassi, dove sanno esprimere al cento per cento il loro potenziale“.
Wallace deve giocare dopo il gravissimo errore commesso? “Lo deciderà Inzaghi. Personalmente non toglierei mai la maglia da titolare a un giocatore per un errore tecnico. Sono situazioni che possono capitare, Wallace ha sbagliato, non so se per superficialità o presunzione, ma questa troppa sicurezza è un errore che denota come la squadra stesse giocando un buon derby fino a quel momento. L’errore tecnico di un giocatore si può sempre perdonare, quello comportamentale no. Wallace sa di aver sbagliato, ma non credo debba pagare enormi conseguenze per lo svarione di un momento“.
In campionato le fatiche europee delle squadre impegnate in ambito continentale, quanto peseranno sulla classifica della Serie A? “Dopo Natale le gerarchie si chiariranno meglio, bisognerà vedere come le squadre ripartiranno dopo la sosta invernale. Da qui a Natale si andrà avanti per inerzia. Alla ripresa invece si capirà chi potrà sfruttare la preparazione migliore. Sicuramente giocare ogni tre giorni non aiuta, Milan e Lazio hanno finora approfittato della mancanza di impegni infrasettimanali, ma hanno anche meritato oggettivamente sul campo“.
Sei stato compagno di squadra di Simone Inzaghi. Ti aspettavi un suo impatto così positivo sulla panchina della Lazio? “Quando giocavo alla Lazio facevo coppia con lui come alternativa al duo Corradi-Claudio Lopez. Era una squadra dalla quale sono nati poi tanti allenatori: Pancaro, Giannichedda, Simeone, Inzaghi, Mancini che aveva appena iniziato ad allenare, io stesso… Simone Inzaghi ha fatto un importantissimo percorso interno alla Lazio, arrivare già preparato a quelle che sono le peculiarità dell’ambiente laziale lo ha aiutato moltissimo. Deve continuare ad essere determinato e sfruttare questa trafila importante che ha svolto per crescere ancora“.
In quella squadra c’era anche Angelo Peruzzi, che da questa estate sta ricoprendo un ruolo molto delicato in società: “Non è mai facile essere da tramite ed aiutare nella gestione dei giocatori la società. Angelo è una persona molto calma, ma è pericoloso quando si arrabbia… (ride, ndr). Un silenzioso che sa farsi sentire molto bene quando decide di parlare. Credo sia un personaggio che possa giovare molto all’immagine della Lazio, ideale per agevolare il dialogo tra i giocatori e la società. Un personaggio che può avvalersi della straordinaria esperienza maturata nel corso della sua carriera, tra club ai massimi livelli e Nazionale“.
A gennaio la società sarà chiamata a completare una squadra buona, ma che soffre di alcune mancanze e che dovrà fare a meno di Keita, via per la Coppa d’Africa: “Il mercato di gennaio può essere una chance importante, ad esempio la Coppa d’Africa sarà un problema per molte società. L’urgenza di cambiare però per la Lazio non la vedo. Inserire dei giocatori non è mai facile in un contesto di squadra che funziona. La Lazio valuterà cosa può aiutarla a completare la rosa, ma ci sono giocatori che al momento non giocano che stanno già aspettando una chance in panchina. Poi si faranno le giuste valutazioni anche a livello economico, se dovesse presentarsi qualche opportunità favorevole“.
Da ex attaccante tra i più prolifici della storia della Serie A, qual è il tuo pensiero su Ciro Immobile? “E’ un attaccante capace di fornire un apporto straordinario sul piano del sacrificio e della collaborazione verso la squadra. Deve avere fiducia nei propri mezzi, è preziosissimo perché sa mettersi al servizio dei compagni e può fare grandi cose trovando la giusta continuità che gli era mancata nelle esperienze all’estero“.
Nei prossimi due turni di campionato ci saranno diversi scontri diretti, soprattutto al vertice. Cosa ti aspetti? “La Lazio dovrà affrontare un calendario molto difficile, ma da qui a Natale molte cose potranno cambiare. L’equilibrio attuale della Serie A è avvincente, i prossimi scontri diretti diranno se potrà riaprirsi anche al vertice oltre che nella lotta dal secondo al quinto posto“.
L’Inter potrà riprendersi con Pioli? “Al momento i nerazzurri vivono ancora troppo di alti e bassi. Dal centrocampo in su hanno giocatori straordinari, individualità tra le più forti del campionato, ma i tanti cambi di allenatori sono sintomatici dei problemi che ci sono in società, che non conosco nel dettaglio. Passare da Mancini a De Boer e poi a Pioli è sintomatico di un disagio, nonostante ci siano reparti come l’attacco che hanno potenzialità enormi, di livello internazionale. Il problema è sempre lo stesso, la continuità di risultati“.

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