Durante il discorso di chiusura del presidente Lotito durante la cena di Natale biancoceleste di ieri sera, ha destato scalpore il gesto di Keita, il quale si sarebbe alzato dal tavolo e avrebbe abbandonato la compagnia proprio nel bel mezzo del monologo del patron della Lazio.
Ufficialmente si è trattato di “problemi personali”, come il senegalese avrebbe comunicato a Marchetti e Parolo, seduti con lui al tavolo, ma il gesto ha comunque scatenato le polemiche degli addetti ai lavori. Tra questi l’agente FIFA Claudio Anellucci, che ai microfoni di Radio Incontro Olympia ha così commentato: “Sono atteggiamenti intollerabili per quanto concerne il rispetto per gli altri. Simpatico o antipatico che sia quel signore che sta parlando è quello che ti manda il bonifico in banca. Per quale motivo non riconosci nulla a chi ti paga? È un dipendente. C’è sicuramente una linea oltre la quale non si può andare e il signor Keita questa linea l’ha oltrepassata spesso e volentieri. Un atteggiamento del genere non è soltanto infantile. Qualcuno della società doveva andarlo a prenderlo nel parcheggio. C’è un regolamento interno. Keita e il suo entourage hanno deciso di andare via dalla Lazio. Nessuno si strappa i capelli, esistono altri 1000 Keita nel mondo, ma ce lo dicessero chiaramente. Rimpiangere Keita? Non lo farà nessuno. Neanche tecnicamente. Preferisco avere calciatori che sono anche uomini“.