Fabrizio Ravanelli ha fatto parte della squadra vincente nel 2000, uno Scudetto storico non solo per la Lazio, ma per tutto il calcio italiano. L’ex bomber è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali on Air“, per fare il punto e parlare della settimana che porterà alla ripresa del campionato e alla disputa del match tra Lazio e Genoa.
Nell’ottima partenza della Lazio di quest’anno, quali sono i punti di forza tra i biancocelesti? “Sicuramente la grande partenza di Ciro Immobile, decisivo dal momento del suo arrivo a Roma, ma anche con la maglia della Nazionale. Si è visto anche contro il Liechtenstein, da tanto tempo la Lazio non aveva un’attaccante così decisivo tra le fila azzurre. E poi Keita, un calciatore in grado di cambiare qualsiasi partita. Devo dire che il senegalese al momento è uno dei miei giocatori preferiti in assoluto, non solo tra quelli che giocano in Italia, ma in tutta Europa. Farei davvero di tutto per tenerlo alla Lazio. La priorità per il club deve essere quella di farlo diventare un punto fermo della squadra anche in futuro“.
C’era da aspettarsi un impatto così positivo alla guida della Lazio di Simone Inzaghi? “Da allenatore non lo conosco, lo conoscevo invece molto bene da calciatore, è un ragazzo che ha l’intelligenza per gestire le varie sfumature del gruppo, come si è visto nel caso Keita. La Lazio comunque ha una rosa di grande valore, tanti giocatori importanti e lui si sta dimostrando estremamente abili a gestirli. Secondo me la Lazio ha qualità da vendere, può sicuramente arrivare tra le prime quattro e, se non lo facesse, sarebbe una grande delusione“.
Da ex attaccante bianconero un giudizio sulla Juventus, che in questo inizio di campionato vince, ma non convince: “In casa bianconera vincere è l’unica cosa che conta, può mancare un po’ di brillantezza, ma la mentalità mi sembra sempre la stessa. Non so dire adesso se la Juventus possa puntare a vincere la Champions League. Al di là delle varie questioni, va detto che la stagione è lunga e possono concorrere tanti fattori da qui alla fine della stagione per arrivare in fondo a una competizione dura, competitiva e piena di variabili come la Champions. Diciamo che le potenzialità ci sono“.
Dopo questa prima parte di campionato, quale squadra può essere definita la rivelazione e quale la delusione in questo inizio di torneo? “Sicuramente l’Inter non si è espressa ai livelli che ci si aspettava, soprattutto alla luce degli investimenti sul mercato. Vedremo se con Pioli la situazione potrà migliorare. La Roma invece da quando è arrivato Spalletti sta trovando una continuità invidiabile. Alle spalle di Juventus, Roma e Napoli, che partivano in pole position, potrebbero inserirsi realtà come la stessa Lazio o il Milan, squadre che stanno dando molto spazio a giovani interessanti“.