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Maffei: “Inzaghi laziale dentro! Uomo derby? Spero non sia l’arbitro…

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Giornalista e volto storico di Rai Sport che non ha mai nascosto la sua fede laziale sin dai primi passi della sua carriera, Fabrizio Maffei è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali On Air“, per parlare della squadra di Simone Inzaghi nella settimana che porterà all’attesissimo Derby, ma anche di un campionato che sembra essersi improvvisamente riaperto.
Ci si poteva aspettare una Lazio a questi livelli? “Sinceramente no, sta andando sicuramente al di là di ogni più rosea previsione. Conosco bene Simone. Ho vissuto tutta la vicenda attraversata dalla Lazio in questa estate, con la sua ansia di conoscere i particolari del suo destino che si è progressivamente trasformata nella certezza che sarebbe diventato l’allenatore della Lazio. Gli chiesi se non lo spaventasse il clima attorno alla squadra e lui rispose di no, manifestando la certezza di disputare un buon campionato. Finora invece il torneo dei biancocelesti è stato ottimo, secondo me proprio perché Inzaghi ha mantenuto le certezze che derivano dal suo credo calcistico“.
Che persona è Simone Inzaghi? “La prima cosa che mi viene in mente per descriverlo è che è una persona per bene, pulita e che ha dei princìpi e dei valori. Come il fratello Pippo vive per il calcio e fa del calcio una scienza, non lasciando mai nulla all’improvvisazione. Si ritiene ovviamente un privilegiato sin dai tempi da calciatore, ma lavora con grande applicazione ed ha soprattutto un pregio: è un laziale dentro. E questa lazialità è stata trasmessa anche a tutta la sua famiglia. Inzaghi vive questa esperienza come farebbe un tifoso che ha coronato il sogno di guidare la propria squadra dalla panchina“.
La Lazio vista a Palermo andrebbe confermata anche nel Derby? “A Palermo ho visto una Lazio molto saggia ed accorta, dove è emerso un fatto su tutti gli altri: la decisione di far giocare comunque Felipe Anderson. Non so quanti allenatori avrebbero rischiato un elemento così importante pur essendo diffidato, ma Inzaghi giustamente ha sottolineato come tenendolo a riposo avrebbe lanciato un messaggio sbagliato alla squadra. E non per niente Anderson è stato decisivo nell’azione del gol decisivo. Schierarlo è stato un ragionamento lineare, ma anche un grande atto di coraggio“.
Quali sono i punti deboli della Roma? “Credo che i giallorossi vadano in sofferenza se aggrediti. In questo momento non hanno un giocatore in grado di vestire i panni del costruttore di gioco e vanno sicuramente pressati. Certo c’è il rischio di prestare il fianco alle incursioni del velocissimo Salah e forse solo Lukaku ha le caratteristiche per stare dietro all’egiziano. Io eviterei di addensare il gioco negli ultimi quaranta metri, commettendo l’errore di mettersi ad aspettare la Roma che ha questa capacità di verticalizzazione straordinaria, capace di scardinare col suo tridente qualunque tipo di difesa. Sarebbe importante mantenere l’iniziativa, col tridente della Lazio giovane e forte come nessun altro in Italia“.
In difesa la Lazio potrebbe trovarsi di fronte ad un inaspettato problema di abbondanza… “Se De Vrij può giocare non rinuncerei mai alla sua qualità, ma sinceramente non vedo perché non possa giocare al fianco di Wallace. Si tratterebbe di una coppia centrale che garantirebbe grande qualità e soprattutto centimetri che potrebbero fare molto comodo nel gioco aereo in difesa“.
In campionato i risultati di Juventus, Napoli ed Inter hanno cambiato un po’ quelle che sembravano prospettive ormai consolidate… La Lazio può approfittare di queste situazioni? “La Lazio in estate non era neppure considerata nel novero delle squadre che potevano puntare all’Europa League, era accreditata del settimo-ottavo posto, dietro nella griglia anche a Torino e Fiorentina. La squadra ha una consapevolezza che si sta costruendo partita dopo partita. Anche a Palermo ha vinto senza mai rischiare, eppure alcuni tendono a sottolineare solo i difetti della prestazione. Lo stesso era accaduto dopo la vittoria di Bergamo ed il pareggio di Verona contro il Chievo, campo dove l’anno scorso la Lazio ha subito quattro gol. Anche le due uniche sconfitte di quest’anno, contro la Juventus e il Milan, sono arrivate per leggerezze individuali, prima di Biglia e poi di Parolo. La Lazio è una delle squadre più giovani in assoluto del campionato, con il tecnico che si sta dimostrando capace di imporsi, preferendo giovani ex Primavera a rinforzi che finora sono delle incognite come Leitner e Luis Alberto“.
Chi potrebbe essere l’uomo Derby? “Non rispondo a questa domanda, anzi lo faccio con una battuta: non vorrei che fosse l’arbitro“.

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