Sabato sera la Lazio si recherà al San Paolo a far visita al Napoli. Una sfida che evoca bei ricordi nella mente di Cristian Ledesma e Lorik Cana, protagonisti di quello storico 2-4 che, appena due anni fa, all’ultima giornata, regalò all’allora squadra di Pioli la tanto sospirata qualificazione ai preliminari di Champions, ai danni proprio dei partenopei. “Rischiavamo tutto. – ricorda il regista argentino – Ciò non ci innervosí, ma comunque ci impaurí, come è normale che sia. Quell’anno spesso mi ero riscaldato ma poi non ero entrato, mentre quel giorno ero convinto che sarebbe toccato a me. Me lo sentivo, sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita con la Lazio e avevo voglia di fare alla squadra il regalo finale, portandola all’ingresso della Champions. Alla fine ero provato, ma in molti venivano a ringraziarmi“. Ricordi cui si unisce anche il ‘Guerriero’ albanese: “Se avessimo perso, tutte le fatiche di una stagione sarebbero state vanificate. Meritavamo noi, ma un finale così al cardiopalma fu sensazionale“.
E ora rieccoci, di nuovo al San Paolo per un’altra tappa cruciale per gli uomini di Inzaghi: “Sia chiaro, – precisa il centrocampista, ora al Panathinaikos – la Lazio è comunque grande, resa tale dalla sua storia. Al massimo la sfida potrà farle capire se è competitiva. Ma, ripeto, la grandezza della Lazio non è in discussione“. Anche il difensore ci crede: “Il modo in cui Djordjevic ha esultato al gol di Murgia a Torino ha mostrato che lo spogliatoio è unito. La Lazio può ripetere il terzo posto di due stagioni fa, ma deve andare avanti passo dopo passo“.