Il giornalista di LA7 Francesco Izzi, noto tifoso laziale, è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air” per parlare di Lazio e di Serie A in un momento di riflessione con il massimo campionato che nel prossimo weekend sarà fermo per dare spazio all’attività delle Nazionali.
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La Lazio e Simone Inzaghi hanno decisamente stupito in questo avvio di stagione: “Si dice sempre quanto sia importante valorizzare il proprio settore giovanile, credo che la cosa che può rendere più soddisfatto il tecnico laziale in questo momento è proprio il senso di appartenenza che è riuscito a trasmettere alla squadra. Vive l’ambiente da ormai diciassette anni e credo che alla fine questo paghi, conoscere ciò a cui si va incontro ed essere pronti ad affrontare le difficoltà che la piazza romana riserva. Mi piace come non abbia mai speculato di fronte a una situazione del genere, è riuscito a risolvere dei casi difficili come quelli che in estate erano scoppiati attorno a Felipe Anderson e Keita e ora ne sta raccogliendo i frutti. Non mi è piaciuta invece la scelta della difesa a tre a Napoli, forse ha un po’ disorientato la squadra, non credo funzioni schierare Felipe Anderson sulla linea dei difensori, anche se è arrivato alla fine un punto davvero molto pesante“.
Quali giocatori di questa rosa la Lazio deve blindare per il futuro? “Lo scorso anno è stata persa una grande occasione quando si sarebbe potuto puntare a tornare sulla scena della Champions. I punti fermi di una squadra che funziona vanno sempre confermati, anche se la Lazio difficilmente potrebbe resistere ad offerte economiche di un certo livello. I nomi da trattenere sono i soliti. Innanzitutto Stefan De Vrij, fortissimo e credo nel mirino del Chelsea, ma con un rinnovo adeguato si potrebbe trattenere per almeno altre due stagioni. Keita in questo momento mi sembra finalmente sereno e concentrato, ma l’impressione è che anche per lui la Lazio non sia un punto d’arrivo. In questo momento però la Lazio deve godersi quello che ha, una squadra bella da vedere e che con Milan e Atalanta potrebbe dare vita ad un’appassionante lotta per l’Europa all’insegna dei tanti giovani schierati in campo. Certo questa politica ha anche un lato oscuro. Ci sono giocatori come Leitner, Luis Alberto e Kishna che sono costantemente ai margini e che non sembrano neanche far parte della rosa della Lazio“.
In Nazionale la Lazio ha ormai una rappresentanza fissa molto nutrita, con Immobile, Parolo e Cataldi…: “Mi fa pensare il fatto che Cataldi non giochi nella Lazio, ma sia convocato in Nazionale, è una caratteristica che riguarda molti giocatori convocati in Azzurro, come ad esempio Lapadula e Zaza. Sicuramente Cataldi può essere orgoglioso di far parte dell’Italia, alla Lazio ha dimostrato di non gradire il ruolo di vice-Biglia, ma sicuramente il suo talento non passa inosservato e la convocazione in Nazionale è una consacrazione in questo senso. Di Immobile sapevo fosse iniziato un corteggiamento serrato da parte della Lazio già all’inizio dello scorso europeo, lui stesso cercava un club che gli offrisse una maglia importante da titolare dopo le sfortunate esperienze all’estero. Per Immobile la Lazio è stata la squadra giusta al momento giusto, a Napoli ha pagato forse un po’ di emozione ritrovandosi nella sua città, ma sta vivendo una grande esperienza, con Inzaghi che è stato bravo a non sovraccaricarlo di responsabilità nonostante dovesse raccogliere l’eredità di Miro Klose“.
Arrivati ormai a un terzo di campionato, si può tracciare un primo bilancio di questa Serie A? “Detto dell’impressione positiva destata dalla Lazio, sono rimasto molto impressionato dall’Atalanta che gioca con la forza dei nervi distesi. Sicuramente alla ripresa la sfida contro la Roma sarà molto interessante. Mi ha sicuramente sorpreso il Milan, che aspetta ancora di conoscere la nuova proprietà, ma sta giocando come se stesse avviando un progetto dal grande futuro. E poi il Toro, tanti giovani di talento ed un attacco da sogno. La delusione in questo momento è il Sassuolo, anche se ci può stare che stia andando incontro a questa inversione di tendenza considerando la poca abitudine alla scena europea. Mi spiace per le difficoltà di Oddo. Credo sia un ottimo tecnico di cui sentiremo parlare in futuro, che in questo momento al Pescara, anche a causa di un attacco un po’ troppo leggerino, non sta raccogliendo quanto ha seminato a livello tecnico-tattico“.