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Giannichedda: “La Lazio merita l’alto della classifica. Il mio derby? Indimenticabile”

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Ai microfoni di Radio Incontro Olympia parla l’ex centrocampista biancoceleste Giuliano Giannichedda: “Quest’anno la Lazio ha sempre interpretato bene le partite al livelo di atteggiamento e spero anche domani sia così. La Lazio in queste partite ha un’opportunità importante per rimanere attaccata alle zone alte della classsifica. Però a Palermo per tanti motivi, come il fatto che se perdono De Zerbi andrà via, la Lazio non può andare in campo pensando di essere più forte. Perché Palermo è un ambiente difficile e poi i siciliani non possono permettersi di perdere. Quando hanno avuto bisogno di salvarsi hanno sempre ottenuto punti in casa, quindi per questo potrebbe essere una partita difficle. Ma se i biancocelesti giocheranno come sanno, soprattutto i tre la davanti, è favorita la Lazio“. Gli viene poi chiesto, in forma di battuta, se è più forte il Giannichedda centrale visto al derby o de Vrij-Wallace  di oggi: “(ride n.d.r.) Per quanto riguarda quel derby partita sarebbe da farci un film perché: Di Canio che ritorna e segna sotto al curva loro (dei giallorossi n.d.r.), i gemelli Filippini che sembravano 7, io che dico dietro perché si fanno male tutti e la difesa fa una grandissima partita…E’ una partita indimenticabile per tutti perché era una squadra che era in netta emergenza e la Roma era più forte e nonostante ciò vincemmo uno dei derby più facili vinti dalla Lazio. Quella è stata una partita indimenticabile. La difesa della Lazio è buona quest’anno, deve però avere tutti gli effettivi perché se no ogni volta cambiare può complicare gli automatismi però Simone (Inzaghi n.d.r.) sta lavorando molto bene e si vede“. I titolari dovevano essere de Vrij e Bastos che purtroppo si sono infortunati, ora c’è Wallace che è partito male ma che adesso sembra quasi inamovibile. A Giannichedda viene chiesto come si comporterebbe in tal caso: “Wallace sta facendo bene. E’ vero che all’inizio ha avuto difficoltà però noi  in Italia pretendiamo sempre tutto e subito. Arriva uno straniero che ha una cultura diversa, modo di giocare diverso e la lingua diversa noi pensiamo subito che dopo la prima partita deve essere il migliore in campo. No non è così…purtroppo c’è sempre un periodo di ambientamento sia per il ragazzo che per la squadra. Wallace sta facendo molto bene, poi io non devo dare consigli a Simone perché lui li vede tutti i giorni e sa benissimo cosa fare, però se un giocatore ti gioca così è chiaro che gli altri che arrivano da un lungo infortunio dovranno mettersi a posto fisicamente. Entra chi dà più equilibrio alla squadra e dà più garanzia al mister quindi se Wallace gioca così secondo me deve giocare”. Il merito di Inzaghi è quello di aver reso più bravi tanti giocatori che in passato erano nell’anonimato tipo Patric: “Il merito di Inzaghi è che fa sentire tutti importanti e in una squadra quanto detti si sentono importanti danno il loro contributo. Un giocatore che gioca 1 partita ogni 4 e quando va in campo cerca di prendere il posto al compagno significa che si sente importante e che in allenamento il mister lo fa sentire importante. Ciò lo si vede nei risultati perché chiunque gioca fa molto bene e la squadra non risente del c.d. titolare che sta fuori”. Gli viene chiesto se per un calciatore è difficile non pensare ad un derby quando prima hai una partita sulla carta alla portata: “Al derby ci pensi sempre perché da un mese prima come si avvicina la data uno ci pensa. Però quando sei un professionista e quando ti alleni in un certo modo, a meno che non giochi dopo 2 giorni allora ti può cambiare a livello mentale ma quando le partite sono distanziate di una settimana è chiaro che tu ci pensi nei momenti che non fai allenamento o comunque nei momenti tranquilli della giornata. Ma quando fai allenamento e sopratutto quando l’arbitro fischia e devi entrare in campo pensi solo a quella partita lì. Non pensi agli infortuni o alle ammonizioni. Un giocatore quando va in campo pensa a quel momento lì e non pensa ad altre cose. Poi è chiaro finisce la partita oppure nell’allenamento sei un po’ più affaticato lì è il mister e lo staff che ti dice di rallentare che tra 10 giorni c’è una partita importante. Il derby è chiaro che ci pensi però nel momento in cui giochi sei concentrato su quello che fai in campo”. La Lazio dal 26 Maggio non è riuscita più a vincere, ha delle chance di vincere ora? “Se parliamo di rosa la Roma è favorita perché ha in rosa giocatori importanti, se invece parliamo di “voglia” e di “momento” la Lazio ha tante chance perché in questo momento a livello di entusiasmo e di gioco sta molto bene, ma il derby è una partita particolare, non conta chi il giorno prima sta meglio o peggio…conta quella partita lì, conta la voglia di vincere. Io l’ho sempre detto: il derby lo vince chi lo vuole vincere. Lo ha dimostrato quella partita del 6 Gennaio quando ho giocato difensore centrale…lì noi vincemmo la partita perché volevamo vincere perché andavamo più forte sotto l’aspetto mentale, di gambe e di voglia…è così che si gioca il derby. Simone lo sa perché sono 20 anni che sta alla Lazio. Però è chiaro che se vai ad analizzare le squadre anche la Roma è un’ottima squadra”. Il fantastico tridente (Keita, Immobile e Anderson) stanno facendo benissimo giocano bene, magari incide il fatto che non hanno pressioni perché non ci sono concorrenti pronti a perdere il posto: “Dipende dal carattere dei ragazzi. L’unico che può soffrire la concorrenza in questo momento è Felipe Anderson che è uno a livello caratteriale quello che deve essere sempre un po’ più coccolato. Gli altri 2 secondo me sono due macchine da guerra e non soffrono sicuramente la pressione. Se c’è dietro un giocatore forte o nessuno per loro è sempre uguale e vanno sempre a tremila all’ora. Bravo Simone a far sentire tutti importanti sia se c’è tanta concorrenza sia se ce né poca”.

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