Giancarlo Inzaghi torna a parlare del figlio Simone, ricordando i giorni che hanno preceduto la sua riconferma sulla panchina della Lazio: “In estate Lotito aveva detto a Mone (Simone, ndr) che gli avrebbe fatto allenare la Salernitana. Poi, quando la trattativa con Bielsa si complicò, Mone mi disse: ‘Papà, vedrai che allenerò la Lazio‘“.
Ci aveva visto lungo, Simoncino, e con pazienza aveva atteso quella nomina, nonostante nella vita non sia uno abituato a pensare e ripensare troppo sulle cose: “È un tipo istintivo – prosegue Giancarlo –, a differenza di Pippo, che è più riflessivo. Pensi che un giorno, con la Primavera della Lazio, perdeva 2-0 all’intervallo contro il Napoli. Nello spogliatoio si strappò letteralmente la camicia e urlò di tutto alla squadra: alla fine la Lazio vinse 3-2“. Ma, quando smette il lavoro sul campo, è qui che si rifugia, dalla sua famiglia, quella famiglia che per lui è ancora un valore e con la quale trascorrerà le feste di Natale : “Saremo tutti qui il 24 e il 25, come sempre. E tra dieci anni continueremo a discutere di calcio e a giocare con i nipotini“. Sperando, per allora, di ritrovare un tecnico volato in alto, insieme alla ‘sua’ Lazio.