Cantautore tra i più apprezzati in Italia e grandissimo tifoso genoano, Francesco Baccini è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali On Air” per parlare della sfida di domenica prossima che vedrà opposta la Lazio proprio contro i grifoni rossoblu.
Da un anno e mezzo va avanti la rivendicazione laziale dello scudetto 1914/15. Cosa pensa un genoano di questa vicenda? “Bisogna vedere come venivano assegnati gli scudetti all’epoca. Lo Spezia ha vissuto una vicenda simile ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il Genoa stesso ha perso uno scudetto in quegli anni dei pionieri contro il Bologna. La partita si giocò tre volte, l’ultima delle quali a porte chiude, con la storia che racconta di pesanti favori verso i felsinei. In questa particolare vicenda sono favorevolissimo all’ex aequo. Non ci sono testimonianze dirette, ma documentazioni dell’epoca. E’ difficile stabilire con esattezza la verità e l’ex aequo sarebbe un modo per fare giustizia senza paura di sbagliare. Da genoano posso dire che l’importante è che non venga toccato il titolo del Genoa, giustamente, ma l’assegnazione ex aequo mi sembra un’eccellente soluzione, anche perché un campionato di Guerra presenta particolarità irripetibili”.
Che partita sarà Lazio-Genoa? “Il Genoa è una squadra che fa un pressing pazzesco e deve correre molto. Appena arriva un po’ di calo fisico, subentrano delle difficoltà. Quest’anno siamo partiti veramente a razzo e vedo giocatori come Rincon e Laxalt un po’ stanchi, anche per gli impegni con le Nazionali sudamericane. Loro due in particolari sono uomini chiave e il Genoa per girare al meglio deve contare sulla loro freschezza. La sosta può aiutare le squadre che devono rifiatare e può penalizzare quelle squadre che erano lanciate. La sconfitta di Bergamo ci ha creato difficoltà, ma l’Atalanta in questo momento gioca benissimo e ne sono anche felice perché sono un gasperiniano convinto. Non avrei mai dato via il nostro ex mister, anche se Juric è un suo degno allievo. Mi aspetto comunque una partita ricca di gol, non ricordo in tempi recenti una partita tra Lazio e Genoa senza molti gol”.
Su Marchetti: “E’ sicuramente un gran portiere, a sua volta dodicesimo – e a tratti anche titolare – della Nazionale. Anche lui ha i suoi momenti, a volte alterna grandi prestazioni a errori piuttosto evidenti. Diversi fastidi fisici lo hanno però condizionato in momenti chiave della carriera, di questo bisogna tenerne conto”.
Ti aspettavi una Lazio così? “La Lazio è partita un po’ sottotono, nelle aspettative e nel gioco, invece ora sta vincendo e convincendo pur avendo perso un campione come Candreva, che in biancoceleste faceva la differenza. A me della Lazio piace tantissimo Felipe Anderson, lo vedo un po’ pazzo, fa delle cose da marziano e la domenica dopo magari si nasconde. Se avesse continuità probabilmente giocherebbe nel Barcellona. Lo stesso vale per Keita, quando loro girano riescono ad entusiasmare e a far girare tutta la squadra”.
Su Immobile: “E’ sicuramente molto forte, mi piace perché ha il fiuto del gol e lo sta dimostrando anche in Nazionale. Alla Lazio sta ritrovando quella fiducia e quella componente psicologica che gli era mancata nelle sue esperienze all’estero. Quando un attaccante non segna inizia poi ad innescarsi un circolo vizioso che lo porta anche un po’ a deprimersi”.