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Focolari esplicito sul problema Olimpico

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Il giornalista Furio Focolari è intervenuto nella trasmissione radiofonica “Laziali On Air“, sugli 88.100 FM di Elleradio, per parlare di Lazio e dell’ormai prossima ripresa del campionato, con la squadra di Simone Inzaghi impegnata domenica prossima contro un avversario ostico: il Genoa di Juric. Una prima considerazione sulla difficile situazione che i tifosi stanno vivendo a Roma, costretti ad allontanarsi sempre più dallo stadio Olimpico: “Mi sembra che la conclusione sia molto semplice, non si vuole più che la gente vada allo stadio. E’ un modo tipico di risolvere le cose in questa città, qui se le cose si rompono o danno problemi non si aggiustano, si chiudono. E’ successo lo stesso al famoso salitone del Don Orione, sono caduti due alberi e la strada è chiusa da otto mesi. La stessa cosa allo stadio. I tifosi danno fastidio, richiedono attenzione e si spazza via il problema. Se ti costringo a parcheggiare ad otto chilometri dallo stadio, difficilmente ci andrai”.
Si potrà rivivere lo stadio così come era anni fa?
“Sinceramente ci credo poco. La Roma ci sta provando con la costruzione del nuovo stadio e, se rispetterà le regole fissate, potrebbe anche riuscirci. La Lazio non credo che ci riuscirà mai perché non c’è la volontà delle istituzioni di risolvere il problema e perché al presidente della Lazio poco interessa di riportare i tifosi allo stadio”.
Tornando alle cose di campo, la Lazio è attesa da due partite delicate prima del derby. Ci si poteva aspettare una Lazio di questo livello?
“No, non me l’aspettavo per una serie di motivi. Non mi aspettavo un Inzaghi già pronto per questi livelli, non mi aspettavo neanche che Keita tornasse a questi livelli dopo i capricci dell’estate. Mi aspettavo un ottimo Immobile, ma non quasi capocannoniere del campionato come adesso. Il problema storico, atavico della Lazio è il famoso braccino: ogni volta che si presenta un’occasione importante la Lazio la fallisce. Sfruttando le due partite prima del derby si potrebbe giocare contro la Roma standole col fiato sul collo in classifica. Le partite contro Genoa e Palermo nasconderanno questo tipo di insidie”.
Il divario con la Roma quest’anno si è ridotto?
“Mah, magari se la Lazio avesse avuto sei-sette rigori a favore come la Roma questo divario si sarebbe quasi annullato. Vedo la Roma ancora leggermente superiore tecnicamente, ma non avendo le coppe la Lazio può sfruttare al meglio le opportunità che il campionato le offre”.
In casa biancoceleste devono essere messi nero su bianco ancora molti rinnovi di contratto particolarmente importante:
“Uso una metafora per rendere l’idea. Io penso che se uno ha una moglie molto bella, ma spendacciona, debba preferirla a uno sgorbietto che spende poco”.
Questa sera tornerà in campo la Nazionale contro la Germania. Ci si poteva aspettare un Immobile a questi livelli anche in azzurro?
“Dico la verità, Immobile era il giocatore sul quale avevo le maggiori aspettative a inizio stagione. Spesso a Radio Radio due anni fa confrontavamo Destro, allora centravanti della Roma, a Immobile, allora centravanti del Torino. Io ho sempre pensato che, come si dice, fosse un paragone tra “qualcos’altro” e la cioccolata. Destro fa un sacco di tap-in, Immobile è un attaccante che realizza gol meravigliosi, è una punta completa. Ha faticato all’estero come moltissimi giocatori italiani della sua generazione, ha trovato ora l’occasione per esplodere anche con l’Italia. E’ come il discorso dell’articolo quinto: chi ha più soldi ha vinto”.

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