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Fiore: “Ecco perché l’attacco della Lazio è tra i migliori in Serie A”. Poi su Cataldi…

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La Lazio conferma in modo sublime i progressi fatti fino ad ora conquistando così il quinto risultato positivo consecutivo e con esso tanto entusiasmo. Per parlare di questo momento che stanno vivendo i biancocelesti è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia, nella trasmissione “Diario di bordo campo“, l’ex Stefano Fiore. Ecco le sue parole:

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La Lazio ha fatto un inizio di campionato inaspettato, quasi miracoloso. E’ in vetta con merito. La classifica parla chiaro, la Lazio è una buona squadra non bisogna stupirsi troppo dell’attuale posizione in classifica. Per quello che era successo quest’estate Inzaghi è stato molto bravo a farsi scivolare tutto addosso partendo con il piede giusto. Ha creato un grande gruppo, aggiustando qualcosa come la scelta iniziale, discutibile, di cambiare ruolo a Felipe Anderson. Il brasiliano è il giocatore che mi ha sorpreso di più, è maturato molto. Nel primo anno ha stupito tutti per quello che faceva con il pallone tra i piedi. Quest’anno a volte è meno spettacolare ma è molto più presente. Si vede che è coinvolto nel progetto della squadra, è aumentata la sua consapevolezza, gioca per la squadra e il suo contributo è notevolmente cresciuto anche se vediamo qualche giocata individuale in meno. La Lazio adesso ha un attacco completo e assortito come poche altre squadre. Anderson e Keita saltano l’uomo come e quando vogliono e Immobile segna. E’ tra i migliori attacchi in assoluto della serie A. Devono avere continuità ma mi sembra che abbiano anche capito quanto è importante mettersi a disposizione della squadra, non giocando solo per se stessi. Sono sulla strada giusta, devono continuare così. Sicuramente è stato un vantaggio conoscere benissimo l’ambiente e molti giocatori della rosa. Sono contento che sta lanciando tanti giovani, così come Montella, senza bruciarli ma gestendoli in maniera intelligente. Li conosce molto bene, li ha avuti in primavera e sa come sfruttarli. Il ritorno di De Vrij è stato fondamentale in difesa, Hoedt ha avuto tante difficoltà nel primo anno. I miglioramenti sono evidenti, ha lavorato molto, merito suo e di Inzaghi. Il passaggio dal calcio olandese al nostro campionato non è semplice. E’ stato molto bravo Inzaghi, con l’assenza di Biglia, a proteggere anche di più la difesa. Parolo e Cataldi possono giocare da registi ma non possono fare il lavoro di Biglia. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Parolo ha più esperienza, ma non per questo dobbiamo bocciare Cataldi. Inzaghi lo sa, cambia spesso perché non ha un vice Biglia con la sua visione di gioco. In base alle esigenze li alterna. Cataldi è un buonissimo giocatore ma quel ruolo non è semplice. Un giovane che fa il regista nella Lazio ha delle responsabilità grandissime, forse non è pronto, ma non possiamo bocciarlo. Per me rimane un intermedio e non un regista. Poi ci sono anche altri aspetti che un allenatore deve valutare vedendo il lavoro settimanale. Ad esempio il carisma nei confronti dei compagni. Guardando le partite, ad esempio, a me non fa impazzire Lulic come intermedio a centrocampo, preferirei altri giocatori. Però se Inzaghi lo ritiene un punto fermo c’è un motivo

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