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Fiore incensa Immobile: “La Lazio aveva bisogno di un giocatore così. Somiglia a…”

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La giovane Lazio di Inzaghi piace e procede il suo cammino in campionato a gonfie vele. Dopo la sosta per le nazionali il tecnico piacentino conta di ricevere pezzi importanti in difesa in modo da affrontare il calendario nel migliore dei modi e regalare altre gioie ai tifosi biancocelesti. Per parlare del momento dei capitolini l’ex centrocampista biancoceleste, Stefano Fiore, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM:

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La squadra va bene e la sosta non è arrivata nel momento più opportuno. Serve per recuperare qualche giocatore e la condizione non si perde in così breve tempo. La Nazionale può togliere qualche energia però magari può giovare dal punto di vista mentale. Le premesse non erano delle migliori, soprattutto per tutta la querelle che c’è stata quest’estate. Tutti si aspettavano un avvio di campionato zoppicante della Lazio, ma non avevo dubbi della qualità della squadra. I biancocelesti rimangono un’ottima squadra e sono in una posizione di classifica che si sono meritati per quanto si è visto in campo. Sarà un anno buono perché c’è stato un ottimo avvio e la Lazio può giocare per posizioni di vertice. Potrebbe ambire a posizioni che sono in linea con il valore dei biancocelesti. Come rosa ci sono delle squadre superiori ai biancocelesti. La Lazio può competere per l’Europa, non ci sono squadre superiori di tanto alla squadra biancoceleste.

In assoluto il tridente a disposizione di Simone Inzaghi non è il più forte però bisogna fare delle considerazioni dal punto di vista tecnico. La Lazio ha un tridente ben assortito che sta facendo molto bene. Per caratteristiche è una squadra che gioca bene in ripartenza: gli esterni sono veloci e Immobile finalizza al meglio, al momento quest’ultimo è, insieme a Belotti, l’attaccante italiano più forte. Immobile ha fame perché ha voglia di riscatto. Non contano solo le qualità tecniche ma anche la voglia e la disponibilità al sacrificio. Il numero 17 biancoceleste è un attaccante moderno che può fare la differenza. E’ stato l’acquisto più azzeccato, la Lazio aveva bisogno di lui. E’ un giocatore che veniva da una stagione non buonissima. Doveva solo ritrovare un ambiente che lo facesse sentire importante, non c’erano dubbi sui suoi mezzi. Ora sta facendo le cose che ha sempre saputo fare. Squadre come la Lazio è giusto che puntino su profili come quelli dell’attaccante di Torre Annunziata, Immobile è stato un affare. Merito soprattutto di chi ha avuto quest’intuizione di mercato. Sta rendendo molto di più del suo valore di mercato. A mio parere assomiglia a Rocchi. Signori era un centravanti di un’altra epoca che sapeva fare anche la seconda punta, vedeva la porta come pochi. Ciro è più una prima punta che attacca bene gli spazi e, in questo senso, il paragone con Rocchi mi sembra molto più vicino a lui. 

Sono rimasto in contatto con tanti ragazzi che appartenevano alla mia Lazio. Ad esempio con Favalli, Corradi e Giannichedda. Io e Bernardo abitiamo vicino e ci vediamo sempre. Giuliano lo seguo nella sua nuova carriera da allenatore e spesso lo vado a vedere. Ogni tanto incontro anche Liverani. La mia lazialità non è un segreto. La squadra biancoceleste è stata la più importante della mia carriera, mi dispiace esserci stato solo 3 anni, avrei voluto proseguire la mia carriera in biancoceleste. Nonostante questo, è bello aver lasciato un segno nei tifosi biancocelesti perché siamo calciatori, è vero, ma siamo anche persone e quindi se qualcuno si ricorda di me, io ne sono veramente orgoglioso. Ho preso parte alla storia di uno dei club più importanti d’Italia”

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