Sicuramente di strada deve ancora farne per dimostrare di valere gli 8 milioni spesi dalla società per acquisire il suo cartellino, ma possiamo dire ormai che Wallace Fortuna Dos Santos (un po’ per necessità e un po’ per sua bravura) si sta integrando sempre di più nel calcio italiano e negli schemi di Simone Inzaghi.
Dopo un debutto un po’ traumatico alla prima giornata contro l’Atalanta di Gasperini Wallace non si è buttato giù e ha lavorato sodo in attesa di dimostrare il suo effettivo valore alla prima occasione che gli avrebbe concesso il mister. Tale occasione giungerà il 25 settembre: all’Olimpico arriva l’Empoli di Martusciello e Wallace debutta da titolare nella difesa a 3 al fianco di de Vrij e Radu. La Lazio pur soffrendo sul piano del gioco giunge comunque alla vittoria e tra i mugugni generale dei tifosi c’erano, “ovviamente”, alcuni dedicati proprio al giovane difensore brasiliano, colpevole di aver giocato una partita totalmente anonima (colpa anche dell’attacco empolese reo di essere stato completamente sterile in fase offensiva). Diciamo che il suo è stato un approccio totalmente diverso rispetto al suo compagno di reparto Bastos, che invece fin dal primo istante ha dato subito l’idea di essere un difensore di livello. Inutile dire che ciò non fece che amplificare le lamentele sull’acquisto del brasiliano e di quei benedetti 8 milioni di euro spesi per portarlo alla corte di Inzaghi. Purtroppo si sa…l’ambiente romano è questo: isterico, frenetico e severo…insomma impaziente.
Ovviamente…piedi saldi a terra, per ora è solo un mero fuoco di paglia e giustamente una partita, seppur di ottimo livello non è sufficiente per promuovere definitivamente un giocatore. Forse la gara di sabato prossimo con un avversario “vero” come il Napoli potrebbe essere un’ulteriore prova in un senso o nell’altro. L’intento di chi vi scrive è semplicemente quello di “Dare a Cesare quel che è di Cesare e…a Wallace quel che è di Wallace…“
Marco Lanari