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Diaconale e le barriere in curva: “Non abbandoniamo i tifosi della Lazio, ma…”

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AGGIORNAMENTO – Diaconale è intervenuto nuovamente, questa volta ai microfoni di Radiosei nella trasmissione “La voce della Nord“, per affrontare nuovamente il tema delle barriere all’Olimpico. Ecco el sue parole: “I tifosi della Lazio non devono sentirsi abbandonati dalla società, è un errore pensare che sia così. Noi abbiamo dovuto accettare le decisioni di altri come la prefettura. Il calcio senza tifosi è un calcio diverso da quello che tutti vogliono. La società è impegnata nella tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico ma attenta anche a trovare una soluzione a queste problematiche. Lo Stadio Olimpico andrebbe profondamente modificato, non ha le caratteristiche dello stadio moderno. Va smascherata una convinzione che si è maturata nel tempo: non c’è un conflitto tra tifosi e società. Non so della riunione tra il Coni e le istituzioni, noi proveremo a fare qualcosa e ci stiamo provando in tutti i modi. Dobbiamo manifestare la volontà che questi problemi vengano risolti. Non si possono togliere di colpo le barriere, non si possono togliere in base alle passioni, bisogna seguire un iter ben preciso e noi ci stiamo provando concretamente partecipando alle varie riunioni“.

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Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della S.S. Lazio ai microfoni di Radio Incontro Olympia: “Aprire i cancelli di Formello ai tifosi è una cosa che dovremmo fare in maniera sistematica. In questa settimana non avrebbe avuto senso perché gran parte della rosa è impegnata con le nazionali e ci sembrava una presa in giro nei confronti dei tifosi”. 

Sul rapporto tra la Lazio e le televisioni: “Uno dei miei impegni principali è di riuscire ad avere più Lazio nelle varie tv. Intorno alla Lazio c’è sempre stato un gran pregiudizio, che finalmente sta venendo meno. Bisogna fare un gran lavoro, anche nei rapporti. Lunedì scorso c’era Inzaghi a Tiki Taka. E spero che sia solo l’inizio. E’ chiaro che anche i risultati aiutano”.

Capitolo rinnovi. “Io continuo ad essere ottimista. C’è una convenienza reciproca nel risolvere i problemi e venirsi incontro. Mi auguro che tutto si svolga per il meglio, ma sappiamo che nel calcio ci sono anche situazioni imprevedibili. Il rinnovo di Keita è legato a questioni che vanno levigate. Keita è un ragazzo cresciuto da questa società, va difeso, garantito, ma allo stesso tempo la società non deve svendersi”Sulle barriere in curva: “E’ difficile dire se ce la faremo o no. Tutti vorrebbero avere il massimo acceso allo stadio, in ogni settore, senza limiti e le migliori condizioni di sicurezza. Speriamo di riuscirci”. Su Angelo Peruzzi e il suo lavoro: “Peruzzi è una persona molto schiva. Gli ho chiesto tante volte di andare a fare qualche intervista, ma lui mi ha detto che già da calciatore ne faceva poche e quando lo faceva si sforzava, figuratevi ora. Sta facendo un ottimo lavoro. Il giusto collante nello spogliatoio. Per me è stato davvero determinante” . Chiusura dedicata al derby: “Io al derby non vado più da tempo perché da tifoso l’ho sempre sofferto troppo. L’ultima volta che sono stato allo stadio era negli anni settanta. Stavolta tornerò. Diciamo che sarò costretto dal ruolo che ricopro. Speriamo di portare fortuna. Alle brutte mi farò aiutare da Peruzzi se dovessi avere dei problemi”.

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