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C’ERA UNA VOLTA – 29 gennaio 1984, Lazio-Genoa 2-1: Manfredonia e D’Amico risolvono un brutto quarto d’ora

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Lazio-Genoa, partita di grandi sofferenze, storicamente. E in uno degli anni più sudati e vissuti col batticuore nella storia della Lazio, la stagione 1983/84, la sfida coi grifoni rappresenterà la partita chiave di tutta una stagione, conclusasi con una salvezza ottenuta proprio grazie alla miglior differenza reti rispetto ai rossoblu.

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Eppure la partita si era messa molto male: priva di Giordano, che aveva subito la frattura del perone nel match contro l’Ascoli, la Lazio aveva incassato la rete di Mileti a fine primo tempo. Una potenziale sconfitta che rischiava di essere una pietra tombale sulle ambizioni biancocelesti, ma nel secondo tempo arriva la provvidenziale riscossa. Manfredonia e un rigore di D’Amico regalano due punti di platino, i senatori prendono per mano la squadra in assenza del bomber di Trastevere, con Meluso troppo leggero per poter pensare di impensierire le difese avversarie.

Un bel sospiro di sollievo dopo un brutto quarto d’ora, il più brutto della stagione, quello dell’intervallo:, ma per festeggiare la salvezza occorrerà attendere l’ultimo minuto dell’ultima partita, a Pisa.

Fabio Belli

IL TABELLINO

29/01/1984, LAZIO-GENOA 2-1

b>Marcatori: 41′ Mileti (G), 57′ Manfredonia (L), 68′ D’Amico (rig) (L)

LAZIO: Orsi, Filisetti, Spinozzi, Vinazzani, Piscedda, Podavini, D’Amico, Manfredonia, Meluso (73′ Cupini), Laudrup, Marini. A disp. Cacciatori, Miele, Piraccini, Piga. All. Carosi.

GENOA: Martina, Canuti, Testoni (85′ Bosetti), Faccenda, Romano II, Policano, R.Bergamaschi (68′ Eloi), Mileti, Antonelli, P.Benedetti, Briaschi. A disp. N.Favaro, Eranio, Zannino. All.Simoni.

Arbitro: D’Elia (Salerno).

 

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