Rimarrà per sempre uno degli eroi del 26 Maggio, ha sempre portato con orgoglio, dedizione e passione l’aquila sul petto per 4 anni. Solo l’eta avanzata e la voglia di chiudere la carriera vicino a casa ha impedito che quel matrimonio idilliaco finisse prematuramente. Stiamo parlando di Giuseppe Biava. L’ex difensore biancoceleste è intervenuto ai microfoni di “9 Gennaio 1900“, su Radiosei, per parlare del momento che sta vivendo la Lazio di Inzaghi e, in quanto doppio ex, ha parlato anche del lunch match di domenica tra Lazio e Palermo (con un accenno anche sul derby del 4 dicembre). Ecco le sue parole:
Sulla Lazio: “La squadra ha stupito tutti, dopo il caso Bielsa e l’addio di alcuni ‘vecchi’ come Klose, sta facendo bene meritando la posizione in classifica. Inoltre ha una rosa molto giovane con un grande futuro; Immobile, Felipe, Milinkovic, lo stesso Cataldi sono calciatori di qualità”. Alla lunga però la scarsa esperienza potrebbe essere un limite: “Sì, i ragazzi potrebbero peccare di ingenuità, ma con l’entusiasmo che c’è il giovane si esalta. Per allenare questa squadra Inzaghi è la persona giusta, con Bielsa avrei visto male la stagione: Simone conosce tutti e riesce a farli divertire e giocare bene, con l’argentino sarebbero venuti tutti da fuori quindi è stata la fortuna della Lazio la sua uscita di scena”. Aumentano le possibilità di arrivare in Champions: “La fortuna della Lazio è l’assenza delle coppe europee. Tra quelle davanti, visto che l’Inter sta continuamente steccando se la può giocare alla pari con il Milan. Juventus, Napoli e Roma hanno qualcosa in più, ma ad oggi la Lazio è li ed è giusto che lotti”. Differenze tra la Lazio di Inzaghi e quella di Pioli: “Rispetto alla squadra di Pioli vedo lo stesso entusiasmo, oggi si sta ripetendo la cavalcata che due anni fa portò alla qualificazione al preliminare di Champions. Il campionato è lungo, potrà esserci anche un periodo storto, ma trovandosi li può dire la sua”. La difesa è nuovo punto di forza: “Ci sono tanti giocatori che non conoscevo e vedendoli giocare mi stanno sorprendendo: mi era piaciuto Bastos nelle prime uscite, De Vrij si sa che è uno dei più forti d’Europa. Sta facendo bene tutto il gruppo, tutti lottano per lo stesso obiettivo, quindi il singolo viene esaltato. Avendo giocatori duttili si può cambiare l’impostazione anche durante la partita: non è un difetto, a me è capitato con Gasperini e Guidolin, per mettere in difficoltà gli avversari può starci. La sfida di Palermo e l’effetto derby: “La partita di domenica vede sfidarsi due squadre con umori opposti: la Lazio può andare in Sicilia con tranquillità, il Palermo è fragile, se non riesce a trovare un episodio positivo si fa dura. Complicato riuscire a non pensare al derby, se c’è qualche diffidato si fa massima attenzione e ciò può penalizzare. Comunque i 3 punti in palio in Sicilia sono importanti per la classifica”. Immobile è difficile da marcare: Gioca sul filo del fuorigioco, fa mille scatti quindi è uno fastidioso perché non molla mai. Nell’ultimo anno è migliorato tanto tecnicamente; quando lasci campo alle spalle lui può farti molto male.