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Spinozzi: “La Lazio può ambire ad un campionato di vertice. Keita? Talento straordinario”

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Difensore sanguigno simbolo di una Lazio anni ’80 povera ma mordace, Arcadio Spinozzi compie oggi 63 anni. “Laziali on Air“, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 13 sugli 88.100 di Elleradio, lo ha contattato per parlare della brillante vittoria della Lazio in casa dell’Udinese, club di cui Spinozzi è stato anche tecnico della Primavera vincendo una Coppa Italia.
Che partita è stata Udinese-Lazio? “Purtroppo non ho seguito il match in diretta, ma la squadra si è comportata benissimo, come si può d’altronde facilmente evincere dal risultato ampio. Che può essere importantissimo non solo per la classifica, ma anche per il morale e l’autostima e per convincersi che la Lazio potrà disputare un campionato di alto livello“.
La difesa, grazie al ritorno di De Vrij e i nuovi innesti, ha radicalmente migliorato il suo rendimento: “Gli acquisti di Bastos e Wallace e il ritorno dell’olandese hanno completamente modificato la qualità del reparto difensivo, che al contrario dell’anno scorso mi sembra solidissimo. Inoltre si tratta di poter contare su giovani con ampi margini di miglioramento. La prestazione in casa dell’Udinese può preludere ad un vero salto di qualità proprio grazie alla solidità dimostrata“.
Il tridente Keita-Immobile-Felipe Anderson è quello ideale? “Sono tre calciatori con grandi potenzialità. Se riusciranno a mantenere costante il loro rendimento allora la Lazio potrà vivere un’annata davvero molto buona. Dovranno però mantenere alta la concentrazione nel tempo ed il livello delle loro motivazioni. Sul piano della qualità tecnica questi tre calciatori non si discutono“.
Su Simone Inzaghi: “La piazza romana è un bel banco di prova per un allenatore che è agli inizi. Inzaghi però ha il vantaggio di conoscere perfettamente l’ambiente e dunque sa come muoversi. Avrà bisogno anche di un pizzico di fortuna, anche per sopperire quel gap di esperienza che sconta con gli altri tecnici della Serie A, ma credo che sia consapevole di avere un’occasione irripetibile per la sua carriera e che sia in possesso delle qualità giuste per sfruttarla. Saranno importanti anche i risultati. Sono i punti in classifica che danno fiducia e autostima“.
Quali obiettivi può perseguire realisticamente la Lazio? “L’intenzione di fare un campionato di vertice mi sembra realistica. Strada facendo si potrà capire se questa ambizione potrà essere portata fino in fondo. Sicuramente le potenzialità sono superiori a quelle della ricerca di un semplice campionato tranquillo“.
Lazio-Bologna dopo la sosta potrà essere uno spartiacque stagionale? “Sarà determinante l’approccio alla partita. Sfide semplici da affrontare in Serie A non ce ne sono, iniziare la partita in maniera un po’ rilassata, senza la giusta concentrazione, potrebbe aumentare esponenzialmente le difficoltà del match. Sarà fondamentale non adagiarsi sui risultati già ottenuti, ma affrontare ogni sfida sempre al massimo della determinazione“.
Su Keita: “Sicuramente è un calciatore dalle potenzialità tecniche ed atletiche straordinarie. Ci sono tutte le premesse affinché diventi un calciatore di primo piano per questa squadra, bisognerà valutare poi anche gli aspetti comportamentali per stabilire se potrà diventare un giocatore di primo livello“.
Gli stadi in Italia sono sempre più vuoti, a Roma in particolar modo. “Chi è al vertice del calcio ha responsabilità enormi riguardo questa fuga dagli stadi. Le restrizioni per i tifosi inoltre hanno dato il colpo di grazia, ormai è disagevole anche acquistare un biglietto. Purtroppo gli incassi al botteghino sono divenuti una voce quasi marginale per una società, io ricordo quando giocavo lo stadio Olimpico sempre stracolmo. C’era una passione e un’aspettativa riguardo la partita che non finiva mai, durava dal lunedì alla domenica. C’era un’atmosfera diversa, tutte le partite si giocavano alla stessa ora, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, emozioni sempre fortissime. Questo calcio già non esiste più e sarà del tutto definitivamente spazzato via dalla condotta scellerata dei vertici calcistici“.
Alle spalle della Juventus, nella Serie A di quest’anno non sembra esserci una squadra capace di fare la differenza: “La superiorità della Juventus non sembra in discussione, ha una rosa di un altro livello in tutti i reparti. E’ difficile però restare sempre al vertice senza avere mai delle cadute o dei periodi di difficoltà. Questo è un problema con il quale i bianconeri dovranno fare i conti, anche se a lungo andare le squadre di gran livello trovano sempre un equilibrio. Il Napoli in generale sta facendo molto bene, ci sono grandi meriti di Sarri e delle sue scelte. Vedo però un livellamento abbastanza evidente. Anche la Lazio può inserirsi come outsider per lottare per posizioni nobili della classifica. La Roma ogni anno parte sempre col pensiero di spaccare il mondo, ma c’è sempre un qualcosa che frena questa squadra. A sentire Spalletti sembra che la qualità della rosa non sia in discussione, ma non è mai facile rispettare grandi aspettative. Le squadre che partono un passo indietro rispetto alle grandi possono sfruttare le defaillance che inevitabilmente si faranno registrare“.

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